Nubi sull'Arezzo, Ultras in Comune

Il futuro della società è incerto e i tifosi chiedono chiarezza. Il 5 agosto si avvicina e il caos ancora regna sovrano

AREZZO — Una manifestazione pacifica, serena ma allo stesso tempo forte e importante. Gli Ultras amaranto si sono radunati in piazza del Comune ed hanno chiesto alle Istituzioni, sindaco in testa, di far chiarezza su questa vicenda che, giorno dopo giorno, diventa surreale.

Il problema è quello che ad oggi non ci sono certezze sul futuro dell'Arezzo. Il 5 agosto è il termine ultimo entro il quale dovranno essere presentati tutti i documenti, i pagamenti ai tesserati e la fideiussione, oltre al saldo della quota che consente la partecipazione al prossimo campionato di Lega Pro.

Il presidente La Cava vuole vendere la società, non è più intenzionato a proseguire la sua avventura in amaranto ma di compratori concreti ancora non si è palesato nessuno. Trattative tante, interrotte e poi riprese ma senza arrivare al fatidico closing. Il tempo stringe e i tifosi amaranto iniziano a sudare freddo.

Lo spauracchio di quella parola che nessun osa pronunciare c'è, è inutile negarlo. Gli aretini non se lo meritano, la città non può permetterselo un'altra volta. Arezzo si sta rialzando a fatica dalla mazzata Covid e il calcio rappresenta un qualcosa che va oltre alla semplice passione, è senso di identità e di appartenenza. In città tutti gli sportivi tifano per i grandi club italiani, Inter, Milan Juventus, Fiorentina sono le squadre più seguite ma l'Arezzo è un'altra cosa. E' un amore che unisce tutti fin da bambini. L'aretino interista è contento se vince il derby contro il Milan ma esulta e impazzisce se il Cavallino trionfa. Così è sempre stato e così deve continuare ad essere.

La Cava ha fatto intendere che non se ne andrà lasciando gli amaranto in "braghe di tela" ma occorre far qualcosa velocemente. Il sindaco si è attivato da settimane, ha parlato con il presidente, si è informato sui possibili compratori ma ancora la tanto attesa fumata bianca non c'è stata e tarda ad arrivare.
Ora più che mai c'è bisogno di concretezza e di soluzioni immediate. I tifosi protestano nella speranza di cambiare l'inerzia delle cose. Non c'è più tempo da perdere. Adesso chi vuole veramente bene all'Arezzo deve dimostrarlo.

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