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Attualità sabato 24 ottobre 2020 ore 11:00

​Piscine e palestre "galleggiano" sul Dpcm

Il Csi aretino risponde alle FAQ di sportivi e titolari di impianti fitness per non perdersi tra le regole anti-Covid. Il protocollo punto per punto



AREZZO — “Nuotare” tra i flutti del Dpcm per restare a galla. Ci provano piscine e palestre e prima ancora, il Centro Sportivo Italiano fa il punto sul decreto del governo Conte lanciando un salvagente a chi pratica discipline sportive e soprattutto alle società sportive che devono gestire le attività.

Resta da chiarire cosa si intende per palestra. Se si sta al termine, la palestra è qualunque locale attrezzato per praticare sport al chiuso (indoor), sia individuali che di squadra. Domanda: praticare il tiro con l’arco all’interno di una struttura, muoversi a suon di zumba in un locale attrezzato, significa palestra? La risposta è sì.

Il nuovo protocollo dice che “per evitare spostamenti inutili e assembramenti in attesa, si rende obbligatorio per ogni struttura individuare il numero massimo di ingressi e conseguentemente vietare l’ingresso di ulteriori clienti una volta raggiunto il numero massimo. Per calcolare il numero massimo di persone che possono essere presenti in contemporanea nella struttura (compreso il personale in servizio) bisogna prevedere uno spazio di 12 metri quadrati per persona. Tale numero va indicato su un cartello affisso obbligatoriamente all'entrata della struttura. Per quanto riguarda attività e corsi di gruppo, il numero massimo è di 5 metri quadrati per partecipante. Invece, per le attività svolte all’interno di piscine, va garantito uno spazio minimo di 7 metri quadri per persona presente”.

Se l’attività sportiva viene praticata da un minore o da un adulto che ha bisogno di assistenza, l’accesso alla struttura è consentito a un solo accompagnatore.

Mascherina, come e quanto. “È obbligatorio indossarla in qualsiasi momento all’interno della struttura, ad eccezione di quando si svolge attività fisica sul posto”. Esempio se ci si sposta da una postazione di allenamento a un’altra all’interno della palestra, il dispositivo va sempre indossato durante questi spostamenti. Va da sé l’obbligo di igienizzare le aree di contatto di ogni attrezzo dopo averlo utilizzato.

Mascherina sì ma anche la distanza minima interpersonale , fattore fondamentale e obbligatorio. Quale? Non inferiore a due metri.

E negli spogliatoi come funziona? Gli operatori del centro sportivo dovranno prevedere l’accesso contingentato a spogliatoi, docce e servizi igienici, evitando “l’uso di applicativi comuni (ad esempio il phon) che al bisogno dovranno essere portati da casa”. In queste aree deve essere comunque assicurato il distanziamento.

Altra regola da tenere a mente: dove possibile, si dovrà arrivare in struttura già vestiti in maniera idonea all’attività, o in modo tale da utilizzare spazi comuni solo per cambi di indumenti minimi o che richiedano tempi ridotti, riponendo il tutto in appositi contenitori sigillanti. Una volta rientrati a casa, gli indumenti devono essere lavati separatamente dagli altri abiti. Vietato condividere effetti personali, come borracce o attrezzi.

Il nuovo protocollo dedica particolare attenzione anche al capitolo raccolta dati: “E’ obbligatorio l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che consentano la possibilità di tracciare l’accesso alle strutture”. Vale anche per soluzioni che consentiranno di “regolamentare l’accesso con appuntamenti prenotabili in anticipo per evitare il rischio di assembramenti”. Le strutture con una capienza inferiore a 50 persone sono esentate, “ma resta fermo l‘obbligo di prenotazione della lezione in anticipo e registrazione su registro cartaceo”.

Capitolo Piscine

Il protocollo prevede ulteriori disposizioni rispetto a quelle delle palestre. Percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita, accesso agli impianti esclusivamente tramite prenotazione, aree spogliatoi e docce con distanziamento di almeno 1 metro, indumenti e oggetti personali riposti in una borsa personale, anche se depositati negli armadietti. Il gestore, infine, può disporre il divieto di accesso alle docce, invitando gli utenti a cambiare soltanto il costume bagnato e asciugare velocemente i capelli.

Info e chiarimenti utili che il Centro Sportivo Italiano aretino e il suo presidente Lorenzo Bernardini mettono a disposizione di chi non vuole rinunciare alla passione per lo sport ma vuole (e deve) farlo in sicurezza.  


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