Riportare la Chimera ad Arezzo, l'idea di Ralli

AREZZO — Restituire ad Arezzo il ruolo di polo culturale della Toscana. Questa è l'intenzione di Luciano Ralli, che ha dichiarato di voler riportare la Chimera, quella originale, ad Arezzo per una mostra.

Diciamo subito che il candidato sindaco del centrosinistra non intende "dichiarare guerra" a Firenze per riprendersi il capolavoro in bronzo simbolo di Arezzo, ma la vuole solo "in prestito" per una grande mostra sull’Arezzo etrusca e le sue vallate. Questo al fine di rilanciare il ruolo della città come polo culturale dell'intera regione.

Sì, proprio la cultura come  tratto distintivo aretino e base su cui poggiare anche una concreta attività di promozione turistica.

"Nella città di Arezzo, il simbolo per eccellenza della sua millenaria storia è la Chimera, uno dei bronzi più famosi del mondo antico, testimonianza dell'oreficeria e dell'arte della lavorazione dei metalli fin dall'epoca etrusca. La Chimera rappresenta da sempre una nostra icona identitaria, fin da quando Arezzo fu sede di un’importante lucumonia etrusca. La Chimera non è solo un’opera d’arte, ma esprime la vitalità di una comunità che oggi come allora vive nello stesso territorio ed esprime un’identica civiltà. La Chimera può diventare la testimone di una rinnovata stagione culturale aretina che affonda le sue radici nella storia. Non solo un’operazione d’immagine, ma il recupero di un’identità e di un’anima rimaste inalterate nei secoli" - dichiara Luciano Ralli. 

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