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Cronaca mercoledì 16 novembre 2022 ore 18:50

Chiuso e sequestrato polo estrattivo per inerti

Il sequestro di stamani dei carabinieri

Sigilli dei carabinieri a due stabilimenti, uno a Terranuova e l'altro a Laterina. Hanno rifornito anche il cantiere per la terza corsia dell'A1



TERRANUOVA - LATERINA — Operazione questa mattina dei Carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Arezzo, insieme ai colleghi del Gruppo Carabinieri Forestale di Arezzo, che hanno dato esecuzione ad una ordinanza del Tribunale di Arezzo e sottoposto a sequestro preventivo due stabilimenti di prima lavorazione degli inerti da cava situati in località Casa Corneto nel comune di Terranuova Bracciolini e in località Piandichena nel comune di Laterina.

Le ipotesi di reato, spiegano dall'Arma, vanno "dalla gestione di rifiuti speciali costituiti da terre e rocce in assenza di autorizzazione, alle emissioni diffuse in atmosfera anch’esse senza autorizzazione, alla dispersione diffusa e incontrollata di rifiuti liquidi su suolo e sottosuolo e, infine, al cambio di destinazione d’uso del suolo determinato dall’esercizio di abusivo di stabilimenti in aree agricole o comunque non compatibili con a finalità".

Il sequestro ha coinvolto anche una nota società operante nel comune di Montevarchi per "aver effettuato degli illeciti trasporti di rifiuti speciali verso gli stabilimenti sopra citati".

L’indagine, scattata tra marzo e aprile 2021, aveva portato alla luce l’esistenza di una intensa attività di raccolta e trattamento di rifiuti di terre e rocce destinati alla produzione di inerti per l’edilizia confluiti verso il cantiere dei lavori di realizzazione della terza corsia dell’Autostrada Firenze Sud e verso ditte edili e privati della zona da parte di due stabilimenti che operavano, rispettivamente, "in assenza di qualsivoglia autorizzazione" ribadiscono ancora i carabinieri.

In particolare, lo stabilimento di Laterina insiste, secondo gli investigatori "su superfici mai autorizzate ad ospitare un insediamento produttivo, mentre, per quanto riguarda l’insediamento di Casa Corneto, il ciclo produttivo avveniva in violazione dell’autorizzazione originariamente concessa poiché all’interno del medesimo invece di confluire terre e rocce dall’unico sito autorizzato a produrle (Cava Poggio Sud) giungevano sedimenti dallo stabilimento di Laterina in capo alla medesima società".

Pedinamenti, l’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto e l’utilizzo di dispositivi Gps hanno permesso ai carabinieri di riscostruire il ciclo produttivo di entrambi i siti e di ipotizzare "una vera e propria illecita gestione di rifiuti che per mesi e mesi ha alimentato una grande opera pubblica e cantieri edili della zona". 


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