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Attualità giovedì 09 febbraio 2017 ore 18:10
Anac chiede il commissariamento di Sei Toscana
L'Autorità anticorruzione ha chiesto al prefetto di adottare la gestione straordinaria dell'azienda dei rifiuti travolta dall'inchiesta sulla maxigara
ROMA — A seguito dell'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta aperta dalla procura di Firenze sulla gara da 3 miliardi e mezzo di euro bandita dall'Ato rifiuti sud e vinta da Sei Toscana (vedi qui sotto gli articoli collegati), l'Anac ha chiesto al prefetto di adottare le misure per la gestione straordinaria e temporanea della società, in pratica il commissariamento.
L'autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone ritiene che il modus operandi degli indagati emerso durante le indagini si sia tradotto "in una reiterata violazione dei principi cardine della trasparenza, dell'imparzialità e della correttezza, indispensabili per una buona amministrazione pubblica", facendo emergere "un sistema illecito consolidato e ramificato". Le osservazioni e i documenti inviati nei mesi scorsi dai vertici di Sei Toscana all'Anac sono stati ritenuti dall'autorità "puntuali e approfondite" ma non sufficienti ad evitare la richiesta di nominare un commissario.
Ora spetta al prefetto decidere se e quando adottare il provvedimento.
"Qualunque sarà la risoluzione adottata dall’Autorità - si legge in una nota di Sei Toscana - siamo in grado di garantire la continuità e la qualità dei servizi, potendo contare su una struttura operativa che ha dimostrato competenza e professionalità anche in una fase così complessa".
"Il modello realizzato nella Toscana meridionale rappresenta un riferimento per gli altri territori che si apprestano alla riorganizzazione del servizio di gestione ambientale - si legge ancora nella nota - E’ proprio per questo che Sei Toscana è pronta ad attendere con serenità la conclusione del procedimento e resta di primario interesse della società che venga fatta completa chiarezza sull’affidamento di un servizio pubblico così delicato. Una chiarezza dovuta ai Comuni, ai cittadini, ai dipendenti e alla società stessa che è e rimane sempre impegnata a garantire il miglior servizio possibile".
"Sei Toscana, riservandosi di valutare l’eventuale provvedimento, conferma fin da ora completa collaborazione da parte dell’intera struttura e dei propri organi, assicurando la massima trasparenza ed impegno" conclude la nota.
Sei Toscana è il raggruppamento temporaneo di imprese di cui fa parte anche Sienambiente che, nel 2013, vinse la gara per la raccolta e lo smaltimento della spazzatura nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto. Un superappalto da tre miliardi e mezzo di euro che, secondo la procura di Firenze, sarebbe stato 'truccato' per far ritirare gli altri concorrenti e far vincere Sei Toscana, generando un giro di corruzione da almeno 380mila euro.
L'inchiesta, nel novembre scorso, ha portato ai domiciliari l'allora direttore generale dell'Ato rifiuti sud Andrea Corti e ad altri provvedimenti nei confronti di due imprenditori e un avvocato. Indagati anche l'ex presidente di Sei Toscana e Siena Ambiente Fabrizio Vigni, il dg e ad di Sei Toscana Eros Orgianni, l'ad di Sienambiente Marco Buzzichelli.
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