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Attualità sabato 14 ottobre 2023 ore 19:10

Piante in tilt per il meteo, meno castagne in Toscana

Marroni - foto di archivio

Il calo della produzione non riguarda tutto il territorio regionale, in alcune zone è salva. Ecco dove è crollata, a rischio soprattutto i marroni



TOSCANA — Cadono le foglie ma non le castagne. Raccolta in forte ritardo e produzione in calo in Toscana per colpa degli scombussolamenti climatici. Le secolari piante di castagno sono in tilt, lascano cadere le foglie mentre i ricci restano attaccati ai rami. Le abbondanti piogge di Maggio e Giugno hanno condizionato pesantemente l’allegagione dei fiori, successivamente i prolungati rialzi delle temperature, accompagnati da lunghi periodi di siccità, hanno provocato un taglio delle disponibilità importante, anche se non ovunque. 

Sono infatti positive le aspettative in Lunigiana e Garfagnana dove i castagni sono carichi. Situazione diverse, con una contrazioni anche importante alla voce quantità, nell’Aretino e nelle zone del Caprese Michelangelo, sul Monte Amiata e nei boschi del Mugello feriti dall’alluvione e dalle frane dello scorso maggio. Buona invece la qualità dei frutti. 

A fornire un primo monitoraggio sono Coldiretti Toscana e l’associazione nazionale Città del Castagno che stimano una riduzione media in almeno il 50% dei raccolti negli oltre 30mila ettari di castagneti da frutto censiti. “Per le castagne, così come è stato per vino, olio, frutta ed altre colture, è stata un’annata complicata" commenta Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana”.

A dipingere, nel dettaglio, il quadro regionale è l’associazione nazionale Città del Castagno nella sua annuale analisi: “i castagni quest’anno non ci mostrano una grande quantità di ricci. – spiega il Presidente dell’associazione, Ivo Poli - Ci sarà una diminuzione di prodotto soprattutto di marroni in diverse aree del territorio toscano, come nel Monte Amiata, nel Mugello, causati anche delle frane della primavera scorsa. Mentre nel Nord Toscana: Lunigiana, Garfagnana e montagna pistoiese, ci sarà un’ottima produzione di castagne destinate alla trasformazione, soprattutto di farina di neccio DOP della Garfagnana e farina di castagne DOP della Lunigiana”. Più lontano il pericolo del Cinipe Galligeno del castagno: l’introduzione del suo antagonista Torymus sinensis sta ristabilendo l’equilibrio ecologico da non destare più problemi per la produzione.

Con cinque prodotti a denominazione di origine legati al castagno, il Marrone del Mugello IGP, il Marrone di Caprese Michelangelo DOP, la Castagna del Monte Amiata IGP, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP, la Toscana si conferma la regione regina d’autunno ciò nonostante il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo, è altissimo. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia. 


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