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Attualità lunedì 25 ottobre 2021 ore 14:15

Oratorio, il giardino chiuso per…bulli

Il giardino dell'oratorio
Il giardino dell'oratorio (foto tratta dalla pagina Fb del centro Don Bosco)

I pochi operatori del centro “Don Bosco” non riescono più a gestire la difficile situazione e si sentono soli. E chiedono aiuto alle autorità



SAN GIOVANNI — Qualche atto vandalico, parole e gesti di troppo, alcuni furti e la difficoltà di gestire ragazzi difficili. Per colpa dei bulli l’oratorio Don Bosco di San Giovanni è stato costretto a chiudere al pubblico il giardino.

Prima, il 13 ottobre scorso, la pubblicazione su facebook di un “avviso importante”: chiusura dello spazio fino a data da destinarsi. Poi, dieci giorni dopo, sabato 23 un lungo post spiega via social le ragioni della decisione presa con dolore, dato che finora il giardino non era mai stato chiuso se non per cause di forza maggiore come il Covid. 

Le altre, tante, attività del centro dove sono cresciute generazioni di sangiovannesi vanno avanti regolarmente ma tenere sotto controllo lo spazio aperto della struttura di via Giovanni XXIII è ormai impossibile. Da qui la scelta di serrare l’ingresso, non per arrendersi ai soprusi dei ragazzini fuori controllo ma per lanciare un grido d’allarme, per chiedere aiuto a cittadini e istituzioni perché si prendano provvedimenti perché il disagio giovanile riguarda tutta la comunità.

Ed infatti, da qualche tempo in paese si registrano diversi casi di bullismo, l’evidenziano anche i commenti che sono stati pubblicati sotto al post a dimostrazione che quanto è accaduto all’Oratorio non è un caso unico.

Finora il giardino del Don Bosco era frequentato da tanti giovani anche di paesi vicini e le famiglie sapevano che era un luogo tranquillo, sicuro, “custodito, una casa custodita” dicono i volontari della struttura.

Ma da un po’ non c’è più la serenità di un tempo, le famiglie l’hanno avvertito e non hanno più mandato i figli a giocare lì. “Nei pomeriggi dell'oratorio gli "angeli custodi" dei ragazzi sono Claudia, don Stefano e un volontario fisso, più altri occasionali. Felicissimi di stare con i ragazzi, ma consapevoli della grande responsabilità di accogliere, educare prendersi cura di tutti, soprattutto dei più piccoli e fragili. Il rapporto squilibrato tra ragazzi ed educatori, ma soprattutto l'incapacità da parte di molti di essi di rispettare le persone e gli ambienti e di gestire i conflitti hanno progressivamente reso pesante il clima generale, i più piccoli e le famiglie si sono via via allontanati ormai schiacciati dall'irruenza dei più grandi. Furtarelli, atti di vandalismo ed episodi di bullismo sono diventati così quotidiani e generalizzati che non era più possibile isolare i singoli responsabili spesso protetti dal "branco". Gli educatori si sono sentiti soli e abbandonati, incapaci di relazionarsi ai ragazzi in modo sereno” si legge nel post dell’Oratorio.

“Occorre allora un aiuto più concreto dell'intera comunità parrocchiale e civile. Un supporto non solo quantitativo ma anche qualitativo, perché i nostri ragazzi sono sempre più feriti e bisognosi di ascolto e accompagnamento. Occorre che l'oratorio diventi di nuovo casa accogliente da abitare, nella quale crescere umanamente e spiritualmente. Per questo abbiamo chiuso: per spendere tempo ed energie nella ricerca di una soluzione concreta”.

“Facciamo appello a ciascuno – aggiungono dal Don Bosco - perché riaprendo, nessuno in Oratorio si senta fuori posto e tutti possano godere gioiosamente di questo che è uno dei tesori più belli di San Giovanni”.

Intanto, è bene sottolinearlo, le iniziative del centro proseguono. “Nel frattempo, il doposcuola continua, con 50 ragazzi di elementari e medie, i gruppi giovanili e il catechismo stanno gradualmente riprendendo le loro attività. Quindi l'Oratorio, cuore pulsante della nostra comunità, non è fermo! Perché come diceva don Bosco: "l'educazione è cosa del cuore" e questo cuore non smetterà mai di battere!”.


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