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Cronaca giovedì 26 maggio 2022 ore 19:06

Maxi operazione anti droga da Parma all’Aretino

Tra gli arrestati anche un cittadino albanese residente nel cortonese. Una lunga indagine ha stroncato un giro d’affari milionario



CORTONA — Nelle prime ore di stamani, nelle province di Parma, Arezzo, Grosseto e Roma, militari della compagnia di Fidenza, con l’ausilio dei comandi provinciali competenti per territorio, tra cui quelli di Camucia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 8 soggetti ritenuti responsabili - a vario titolo e in concorso tra loro - di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti, riciclaggio e lesioni personali.

Con il provvedimento - emesso dal Gip del Tribunale di Parma - è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, oltre al divieto di dimora nella provincia di Parma a carico di altrettanti cittadini albanesi, e l’obbligo di dimora in provincia di Arezzo, esattamente nel cortonese nei confronti di un 30enne trovato a Siena, e a Grosseto a carico di un cittadino italiano e di un altro albanese.

Gli investigatori li ritengono i principali protagonisti di uno strutturato traffico di sostanze stupefacenti esteso in tutta la provincia di Parma e zone limitrofe.

Gli indagati, all’epoca dei fatti contestati, risiedevano e operavano principalmente tra Fidenza e Salsomaggiore. Nel corso dell’indagine, avviata nel 2018, i carabinieri di Fidenza avevano arrestato in flagranza di reato tre persone per detenzione di cocaina ai fini di spaccio, denunciandone diverse altre a piede libero e sequestrando un considerevole quantitativo di cocaina.

Avevano infine identificato e segnalato alle competenti Prefetture un totale di 500 assuntori di stupefacenti.

A ulteriore riscontro delle ipotesi accusatorie, i militari hanno raccolto elementi utili ad attribuire alla presunta responsabilità degli indagati circa 7mila cessioni di stupefacenti con un volume d’affari complessivo stimato attorno al milione di euro l’anno.

Il Gip ha emesso anche un provvedimento di sequestro preventivo della somma di 400mila euro, in contanti o per beni equivalenti, trovati nella disponibilità degli indagati, anche per interposta persona.

Secondo l’ipotesi di accusa, gli ingenti introiti derivanti dal traffico dello stupefacente sarebbero stati riciclati prevalentemente in Albania con investimenti nel settore immobiliare. Uno dei tre arrestati è un giovane albanese che, pochi giorni fa, ha subito un attentato con tre colpi di pistola alle gambe in una via di Salsomaggiore.


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