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Attualità giovedì 13 agosto 2020 ore 14:30

​Ferragosto in un calice di vino e di stelle

Festa di metà estate “alternativa” Domani a Cortona tour in vigna e in cantina. In Val d'Orcia c'è il “vino più bello del mondo”



CORTONA — Cosa bolle in cantina? Un weekend all'insegna dell'arte del vino nelle sue variegate forme espressive. Non solo: un tuffo nella natura e nelle sue suggestive contaminazioni sensoriali. Il tutto a prova di Covid. 

Cosa c'è di meglio a Ferragosto che andar per Calici di Stelle? Anche quest'anno la kermesse promossa dal Movimento Turismo del Vino Toscana ha dedicato il mese di agosto alle degustazioni di vini e prodotti enogastronomici che fanno grande la Toscana nel mondo. Le opzioni sono tante: dai pic nic sui prati delle tenute, alle visite dei vigneti, a serate col naso all'insù in compagnia dei gruppi di Astrofili che aderiscono alla kermesse.

In provincia di Arezzo appuntamento a Cortona dove l'azienda “I Vicini” domani (venerdì 14 agosto, dalle 17 alle 21) propone un tour in vigna e in cantina con degustazione di vini gratuita per coloro che acquisteranno una scatola da 6 bottiglie (anche mista). Per info e prenotazioni si può telefonare allo 338.5962031 oppure inviando una mail a: info@ivicinicortona.it

Il programma completo di Calici di Stelle è disponibile sul sito: www.mtvtoscana.com.

Sapete dove si trova il vino più bello del mondo? In Val d'Orcia. Ma perchè bello anziché buono? C'è una ragione nella definizione che rimanda al legame con la terra di un paesaggio unico della Toscana meridionale, dal 2004 patrimonio Unesco, patrimonio dell'umanità. 

Nel bello sta il buono, ma è la bellezza di un luogo unico a rendere unico ciò che la terra produce e l'uomo cura, in una simbiosi perfetta. E' qui, nei colli della valle dove affacciano dodici borghi antichi che la Doc Orcia (presidente Donatella Cinelli Colombini) vive nell'impegno di quaranta aziende “micro” che compongono il Consorzio in un terroir molto variegato che conferisce al vino una personalità diversa da vigna a vigna e, talvolta, dentro la stessa vigna. 

Sangiovese reinterpretato secondo una visione originale, in un'area stretta tra i blasonati Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano, non molto distante da un altro “nobile”: il Chianti. Compito non facile, come Davide contro Golia, ma qui la gente ha cuore grande e mani forti. 

La Doc è giovane, la produzione complessiva non supera le trecentomila bottiglie ma se da un lato questa dimensione può penalizzare dal punto di vista dei mercati, dall'altro ha il vantaggio e il pregio di puntare tutto sulla qualità, la cura quasi maniacale di ogni grappolo d'uva con selezioni rigorose in vigna. Insomma: il meglio del meglio in un chicco di Sangiovese Orcia Doc. 

La notte delle stelle cadenti ha avuto un prologo a Castiglione d'Orcia: una serata speciale di degustazioni con gli esperti Onav e i produttori che nelle piazze del piccolo borgo hanno presentato i loro “gioielli” raccontando la bellezza di un mestiere antico.

Orcia Doc ha compiuto vent'anni proprio nell'anno del Covid che vorrebbe inchiodare tutti al lockdown e alla paura: esattamente l'opposto di un luogo dal paesaggio aperto, nel quale la vista si perde, i pensieri si placano e gli orizzonti si rincorrono tra file di cipressi, stradine bianche, crinali di terra nuda, già pronta per la semina d'autunno. 

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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