Attualità mercoledì 06 aprile 2022 ore 13:00
Allarme Confindustria su ex Tiberina 3 bis e E45
Alessandro Tarquini ripercorre le vicende delle strade e la svolta che non c'è mai stata "ancora lavori sul Puleto, rischiamo un'altra paralisi"
SANSEPOLCRO — Sono trascorsi oltre tre anni dal 16 gennaio 2019, quando la E45 fu chiusa in entrambe le direzioni nel tratto Valsavignone - Canili per criticità riscontrate sul viadotto Puleto. Confindustria parlò allora di "disastro annunciato e della necessità di garantire subito collegamenti alternativi, ripristinando la ex-statale Tiberina 3 bis".
Il responsabile di Arezzo dell'associazione, Alessandro Tarquini torna sull’argomento evidenziando come dopo alterne vicende la situazione è di nuovo in stallo. “Nel 2019, l’allora ministero delle infrastrutture e dei trasporti riconobbe il ruolo strategico della viabilità alternativa e la necessità di riqualificare la ex SS 3bis, attualmente classificata comunale, riconducendola a statale e alla competenza Anas. Nel frattempo il Comune di Pieve Santo Stefano ha richiesto all’Anas e al ministero il ripristino urgente ma ancora oggi la situazione continua a rimanere estremamente problematica – dice Tarquini - l’Anas ha fra l’altro recentemente comunicato che i lavori per la messa in sicurezza del viadotto Puleto potrebbero riprendere dopo il 15 aprile tramite una nuova aggiudicazione dopo la risoluzione del contratto con la prima impresa.
Trattandosi di lavori che potrebbero richiedere il sollevamento idraulico delle campate per risanare completamente i sistemi di appoggio, il transito veicolare sulla E45 potrebbe essere di nuovo inibito".
"La sistemazione della vecchia ex SS Tiberina 3 bis come viabilità alternativa richiede consistenti interventi – spiega ancora Tarquini - nel 2016 c’è stato un accordo fra Comune di Pieve Santo Stefano e Anas, con la disponibilità di un primo finanziamento di 2,5 milioni di euro che avrebbe consentito l’avvio dei lavori più urgenti.
Nel 2019, in virtù di una nuova convenzione, Anas ha provveduto ad una revisione progettuale e l’importo complessivo per lavori è stato ricalcolato in 15 milioni di euro. Dalla nuova definizione dell’investimento è partita la richiesta al ministero di ulteriori finanziamenti ma lo scorso maggio il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha rilevato l’assenza di presupposti per riconoscere la ex Ss Tiberina 3 bis viabilità di interesse nazionale. Questo ha dell’incredibile. A fine anno 2021 è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere risorse finalizzate al ripristino di tale arteria per garantire la sicurezza della circolazione e il collegamento tra Pieve S. Stefano e il confine regionale con l’Emilia Romagna, ma dopo tre anni non c’è nemmeno conferma della prima disponibilità di fondi di 2,5 milioni di euro annunciati nel 2016".
Concludendo lancia una riflessione: "i danni prodotti al sistema produttivo e dei trasporti dall’interruzione della E45 avvenuta nel 2019 sono stati calcolati in un importo che oscilla dai 20 ai 27 milioni di euro; non è escluso che, se non si interviene, tali danni potrebbero ripetersi in futuro: non costerebbe meno alla collettività investire una somma più bassa, sistemare definitivamente la ex Ss Tiberina 3 bis ed evitare così futuri maggiori costi e disagi?"
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