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Attualità martedì 02 dicembre 2025 ore 19:44

“Arezzo 2030” direttrice per crescita e sviluppo

Presentato alla Borsa Merci, la direttrice strategica per la crescita sostenibile della nostra provincia



AREZZO — Presentato questa mattina alla Borsa Merci di Arezzo il rapporto “Arezzo 2030” realizzato da Camera di Commercio di Arezzo-Siena ed Università degli studi di Siena, in collaborazione con ACLI e Movimento Cristiano dei Lavoratori

Dopo l’introduzione del Presidente Massimo Guasconi, il Segretario Generale Marco Randellini e la docente dell’Università di Siena Francesca Gagliardi hanno presentato l’edizione 2025 del rapporto.

Prima dell’intervento finale del Prof. Andrea Bucellidell’Università di Firenze è stato presentato lo studio su “La trasformazione demografica della provincia di Arezzo” realizzato da Cinzia Buccianti, docente di demografia dell’Università di Siena.

“Grazie a questa accurata analisi dei principali indicatori del territorio – evidenzia il Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, Massimo Guasconi - possiamo definire una chiara direttrice strategica per sostenere lo sviluppo sostenibile della provincia di Arezzoproprio a 10 anni dall’approvazione dell’Agenda 2030. A livello mondiale però solo il 17% dei target totali è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030. Anche l'Unione Europea, pur essendo stata un leader nello sviluppo sostenibile, ha dimezzato drasticamente il proprio ritmo di avanzamento e per quanto concerne il nostro paese, come evidenziato dal Rapporto ASviS 2025, quasi il 60% dei 38 target analizzati non sarà conseguito .Il nostro impegno locale deve intensificarsi, integrando sempre più gli obiettivi di sostenibilità nelle politiche economiche e sociali della provincia. Dobbiamo tradurre la resilienza economica in una crescita che sia davvero sostenibile e inclusiva per il nostro territorio.

“Resilienza economica che è peraltro confermata -prosegue Guasconi – dalle stime sul consuntivo economico 2025 e delle previsioni per il 2026 elaborate da Prometeia, una delle più importanti società europee di consulenza e ricerca economica. L’economia provinciale sta avendo una crescita reale seppur moderata con un valore aggiunto provinciale che raggiungerà poco più di 11,3 miliardi di euro entro la fine del 2025, segnando un aumento dello 0,5%. Per il 2026, le stime restano moderatamente positive, con un incremento atteso del +0,7%, anche se sono tante le incognite che possono modificare sensibilmente lo scenario. A livello settoriale, i Servizi (61,1% del V.A.), accelerano da un +0,3% nel 2025 a un più deciso +1,1% nel 2026, l 'Industria (30% del V.A.) si conferma solida, registrando una crescita positiva e stabile intorno allo +0,7% nel 2025 e +0,5% nel 2026. Il settore delle Costruzioni vive una fase di transizione: sostenuto dagli incentivi e dal PNRR, segna un +1,7% nel 2025, ma è prevista una netta inversione di rotta nel 2026, con una brusca contrazione del -2,3% dovuta all'esaurimento delle agevolazioni. L'Agricoltura (3,1% del V.A.) è l'unico comparto che mostra un andamento negativo costante, con perdite previste sia nel 2025 (-1,5%) che nel 2026 (-1,1%). Sul fronte dell’occupazione, per quanto riguarda gli occupati nel 2025 si prevede una flessione del -0,5% in leggera ripresa nel 2026 con un incremento stimato del +0,2%. Positivi i dati relativi all’andamento del reddito disponibile delle famiglie aretine: il 2025 evidenzia un incremento del 3,1% che dovrebbe trovare una sostanziale conferma anche nel corso del 2026, con un aumento stimato del +2,4%.Anche la spesa per consumi finali delle famiglie ha un andamento positivo: le stime indicano infatti un aumento del 2,6% nel 2025 % e del 2,5% nel 2026.Infine, le proiezioni relative all'export che si basano su un dato molto parziale e sono soggette a notevoli margini di incertezza. Tali stime indicano una riduzione del -3,8% nel 2025 (rispetto al 2024), alla quale dovrebbe seguire una crescita dell'1,9% nel corso del 2026”

“Fra i 17 obbiettivi dell’Agenda 2030, che hanno comunque tutti ricadute sul contesto economico - spiega Marco Randellini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena - due sono in particolare quelli più importanti per una analisi congiunturale dell’economia aretina: l’obbiettivo 8 e quello 9. I dati riconducibili all’'Obiettivo 8, relativo alla promozione del lavoro dignitoso e della crescita economica, evidenziano, come dopo la vigorosa ripresa post-pandemica che ci aveva permesso di recuperare i livelli pre-crisi, si si debba registrare un sensibile rallentamento: la crescita in termini reali si è ridotta arrivando, , come ricordava anche il Presidente, a una stima prudenziale di +0,5% per il 2025. Il nostro valore aggiunto pro capite si attesta a 34.562 euronel 2025 e sebbene questo livello sia superiore alla media nazionale, è ancora inferiore alla media regionale toscana.Sul fronte del lavoro, il dato è più confortante: il tasso di disoccupazione (4,2%) e la disoccupazione femminile (4,8%) sono nettamente migliori rispetto alla media nazionale. La vera sfida resta la disoccupazione giovanile, che pur essendo in calo, è ancora al 19,5%. Dopo un forte aumento nel 2024, nei primi nove mesi del 2025 si registra un complessivo rallentamento nell'uso della Cassa Integrazione, pur con un aumento della CIG Straordinaria in alcuni settori chiave.”

“Passando all'Obiettivo 9, incentrato soprattutto su innovazione e sviluppo industriale e infrastrutturale - prosegue Marco Randellini- Arezzo si conferma come laprovincia con la più alta incidenza dell'export sul valore aggiunto (132,1%) a livello regionale e ai vertici delle province italiane. Il saldo commerciale è in forte attivo, pari a +2,84 miliardi di euro nel 2024. e l’'andamento delle esportazioni nel primo semestre 2025 è del +4,5% complessivo. Infine, sul fronte dell'innovazione, Arezzo è la quinta provincia in Toscana per numero di start-up innovative e la quarta per PMI innovative, prevalentemente concentrate nel settore del software e della consulenza informatica. Il numero totale delle imprese in provincia è in progressiva riduzione (-0,4% negli ultimi 12 mesi). Questo trend nasconde una crescita significativa delle società di capitale (+1,5%) e delle imprese straniere (+4,3%), a fronte di una flessione nelle imprese individuali, artigiane e giovanili. Tra gli obiettivi strategici che il report Arezzo 2030 delinea, uno è di fondamentale rilevanza: tradurre la solida tenuta del mercato del lavoro e la forza propulsiva dell'export in una crescita economica capillarmente più diffusa e pienamente sostenibile, in armonia con i principi dell'Agenda 2030.”


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