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Cultura domenica 28 marzo 2021 ore 14:10

Archeologico, cercasi mecenate per una nuova sala

Il Museo ha avviato il 22 marzo la raccolta fondi Art Bonus per la realizzazione di uno spazio espositivo dedicato al Monetiere



AREZZO — Il Museo archeologico di Arezzo ha avviato il 22 marzo la raccolta fondi Art Bonus per sostenere il progetto di apertura al pubblico di una nuova sala, la Sala del Tesoro, interamente dedicata all’antico monetiere.

Con Art Bonus è possibile contribuire alla realizzazione di questo progetto, diventando un mecenate della cultura e acquisendo allo stesso tempo importanti benefici fiscali sotto forma di credito d’imposta.

Al primo piano del Museo, lungo la galleria principale, si trova una grande sala chiusa al pubblico da decenni, che custodisce un vero tesoro: il Monetiere, un patrimonio numismatico inestimabile con oltre 2mila monete etrusche, italiche, greche e romane. Una recente verifica inventariale e una intensa attività di studio e catalogazione, hanno evidenziato l'importanza della raccolta numismatica, in particolar modo del notevole gruppo di monete fuse e coniate etrusche e italiche e principalmente fuse romane, appartenenti alla prima fase della produzione monetaria di quelle città.

Successivamente, nell'ambito di una convenzione fra la Direzione regionale musei della Toscana e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, sono state esaminate le caratteristiche strutturali della futura sala, e dopo aver eseguito i rilievi, sono state ricercate soluzioni espositive all'avanguardia per la valorizzazione dei reperti numismatici - piccoli tesori ricchi di valori non facili da cogliere sulla loro piccola superficie - ed è stata infine elaborata una prima idea progettuale per il riallestimento e l'apertura al pubblico del Monetiere.

Un esempio significativo di questo tesoro è già esposto nella sala dedicata alla collezione archeologica della nobile famiglia dei Bacci, una moneta monumentale di bronzo del peso di quasi 750 grammi rinvenuta a Stroppiello, in campagna, lungo la strada che collega Arezzo con il Casentino. I lati raffigurano rispettivamente una grande ancora e una ruota con 7 raggi e 3 lettere etrusche che corrispondono ai suoni V, P, N: la moneta appartiene alla serie detta ruota-ancora, conosciuta in tanti pesi e misure e diffusa in Valdichiana, a Chiusi e a Orvieto fra il 400 e il 300 a.C. circa.


Le altre monete aspettano di poter finalmente essere ammirate da tutti e di raccontare la loro storia, fra ritratti imperiali, miti, leggende e figure allegoriche, nella nuova "Sala del Tesoro".


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