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Politica giovedì 27 maggio 2021 ore 12:29

Consiglio comunale, dall'Università alla sicurezza

Raffica di interrogazioni. Tra i temi affrontati anche la rotonda di via Fiorentina, disagio abitativo, decoro urbano



AREZZO — Giornata di Consiglio comunale. Il parlamanetino cittadino è tornato a riunirsi questa mattina dopo appena una settimana dall'ultimo incontro. La modalità continua ad essere quella dell'online e quindi Consiglieri collegati in rete da vari punti della città. Nella speranza che il Consiglio ritorni presto in aula, la seduta è stata come sempre "accesa". Per prima cosa sono state esposte le interrogazioni e gli atti di indirizzo.

Ha esordito il consigliere di "Arezzo 2020" Francesco Romizi che ha portato all'attenzione il tema riguardante l’intitolazione del parco dell’ex Foro Boario a Enrico Berlinguer, oggetto di una petizione consegnata al protocollo comunale il 15 gennaio scorso e sottoscritta da oltre 400 cittadini. Romizi ha chiesto chiarimenti sui tempi dell’iter e il segretario comunale ha chiarito che la commissione toponomastica, organo chiamato a esprimere un parere obbligatorio, è stata recentemente ricomposta in vista di una sua prima seduta, presumibilmente a giugno. Dopo il parere della commissione, la palla passerà alla Giunta e alla Prefettura.

Valentina Sileno "Scelgo Arezzo" ha chiesto se i giochi nell’area verde di Battifolle recentemente tolti verranno ripristinati.
L’assessore Alessandro Casi ha chiarito che con la recente variazione di bilancio, alcune risorse sono destinate proprio a questo tipo di sostituzioni. Le richieste sono già varie e “vedremo di accontentarle tutte”.

Valentina Vaccari "Pd" è tornata sul tema università e in particolare sulle ultime vicende riguardanti il Dipartimento di scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale di cui è stata paventata la chiusura per una questione relativa al numero minimo di docenti.
Il vicesindaco Lucia Tanti si è detta rassicurata dalle parole del rettore Frati e ha chiesto che a queste segua un reale tavolo tecnico-operativo che lavori proprio per scongiurare il depotenziamento o la chiusura della sede aretina.

Donella Mattesini "Pd" ha chiesto l’istituzione della Commissione territoriale per il contrasto al disagio abitativo a nome di Pd, Arezzo 2020 e Movimento 5 Stelle.
L’assessore Monica Manneschi ha replicato che c’è l’intento di istituire quest’organo precedendo la sua costituzione da audizioni propedeutiche con i soggetti da coinvolgere.

Giovanni Donati "Pd" ha lamentato la mancata attuazione da parte della Giunta degli atti di indirizzo dell’opposizione comunque approvati dal Consiglio Comunale ricordando in particolare quello sul decoro e la sicurezza stradale.

Ancora Giovanni Donati ha chiesto che i marciapiedi cittadini siano liberati dalle erbacce che rendono lo stesso passaggio pedonale, in alcuni punti, molto difficoltoso.
L’assessore Alessandro Casi ha ricordato che il contratto con la società di manutenzione dei marciapiedi prevede tempi puntuali per gli interventi in questione. “L’intento è terminare quelli in centro storico a maggio e quelli nel restante perimetro urbano a giugno”.

Donato Caporali "Pd" ha sollevato la questione degli “usi civici”, terreni di proprietà né pubblica né privata ma “collettiva e comunitaria”. Recentemente disciplinati da una legge nazionale, ne sono state individuate per il Comune di Arezzo alcune fattispecie a Rigutino. Caporali ha chiesto a quale tipo di disciplina urbanistica andranno incontro.

Alessandro Caneschi "Pd" è tornato sulla rotonda di via Fiorentina, un’opera il cui progetto esecutivo risale oramai al 2018 e che non ha trovato realizzazione.
L’assessore Marco Sacchetti ha ricordato il problema fondamentale che ha determinato il ritardo, ovvero la presenza di tutti i sottoservizi possibili e immaginabili e le relative infrastrutture nel sottosuolo. Sacchetti si è detto tuttavia “moderatamente ottimista” in vista del bivio decisivo da affrontare: la ripresa delle opere o la risoluzione del contratto. 

Donella Mattesini ha affrontato il tema delle discriminazioni di cui sono ancora vittime le persone lgbt e comunque tutti coloro che ne soffrono a causa di sesso, religione e perfino disabilità. Mattesini ha chiesto che il Comune di Arezzo torni ad aderire alla Rete Re.a.dy per meglio prevenire, contrastare e superare tali fenomeni.
L’assessore Giovanna Carlettini ha ricordato che da parte di questa giunta “mai verrà tollerata alcuna discriminazione di qualsiasi tipo. Sta per essere completata la costituzione della Consulta per le pari opportunità dove ciascun membro avrà voce in capitolo per sollevare problemi ed esigenze. In merito alla Rete Re.a.dy non ravvedo la necessità per il Comune di Arezzo di parteciparvi, visto che esistono già leggi nazionali che combattono la discriminazione e alle quali ovviamente ci atterremo”.

Due gli atti di indirizzo finali, il primo di Valentina Sileno sul Museo dell’oro e il mancato rispetto del crono-programma previsto inizialmente per la sua realizzazione e il secondo di Giovanni Donati sulle condizioni di sicurezza in città che stanno progressivamente venendo meno. Entrambe rivolte al sindaco, avranno risposta scritta.


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