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Attualità venerdì 08 aprile 2022 ore 21:30

Deficit di materie prime ma il grano aretino c'è

Economia circolare, recupero semine antiche, sufficienza di farine: per alcune aziende locali che producono pasta l'autarchia produttiva è già realtà



AREZZO E PROVINCIA — Il grano non manca e parla aretino. Questa la riflessione che un gruppo di produttori del Mercato Logge del Grano ha fatto in questi giorni in cui, complice la ripercussione della crisi Ucraina, dato che si parla molto di deficit da materie prime quali grano e cereali

"Non possiamo certo parlare di una produzione industriale, ma molte delle nostre aziende già da anni praticano un ritorno all’economia circolare, che vuol dire locale – spiega il presidente del Mercato Logge del Grano, Antonio Tonioni – e proprio sul fronte delle farine abbiamo messo in campo una sorta di indagine tra i nostri soci che vendono pasta e farina al Mercato e il risultato è che, sì, possiamo parlare di una economia cerealicola aretina, basata tra l’altro su qualità e sostenibilità".

Per esempio il caso della Fattoria di Santa Vittoria che produce pasta con farina prodotta a partire da un semolato di grano antico Senatore Cappelli selezionato per la sua qualità e macinato a pietra a bassa temperatura. Il grano utilizzato proviene esclusivamente dalla fattoria, è coltivato con il metodo della lotta integrata e senza l’uso erbicidi e pesticidi ed è stato da noi selezionato per le sue qualità nutritive ed organolettiche. Questa pasta viene essiccata a bassa temperatura per tre giorni conservando integri i valori nutrizionali del grano. La Fattoria ha inoltre in utilizzo altri grani antichi, tra cui il Verna, Frassineto e Andrioli.

"In un periodo come questo è attuale la riflessione sull’approvvigionamento di grano per realizzare pasta, un problema che noi abbiamo risolto da qualche anno grazie alla coltivazioni di grani in azienda e alla sperimentazione dei loro rendimenti - spiega Mauro Pieri, della Fattoria - oggi possiamo dire che impostando filiere locali possiamo essere in parte indipendenti dalle commodities di mercato, tuttavia occorre dare una educazione diversa ai nostri consumatori che potranno ritrovare il gusto di questi grani locali sulla pasta, il Mercato in questo senso può essere un veicolo di informazione".

Un’altra azienda che fa parte della rete del Mercato Logge del Grano è La Lodola, di Foiano della Chiana, che grazie al recupero di campi di proprietà della famiglia ha dato vita a una filiera di farine e pasta a Km0. Così come il Podere Pereto, a Serre dei Rapolano, che negli anni ha recuperato legumi come il cece piccino, il toscanello e lo zolfino e semi come i grani teneri Verna, Gentil Rosso, Frassineto e il grano duro Cappelli.


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