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Politica giovedì 21 dicembre 2023 ore 17:24

Disco verde al bilancio di previsione 2024/2026

Approvato il bilancio di previsione 2024/2026 con 19 voti favorevoli e 10 contrari. Numeri e contenuti sono stati illustrati dall’assessore Alberto Merelli



AREZZO — Disco verde del Consiglio Comunale al bilancio di previsione 2024/2026 con 19 voti favorevoli e 10 contrari. Numeri e contenuti sono stati illustrati dall’assessore Alberto Merelli: “vanno letti nell’ambito di quella strategia politica che abbiamo delineato con il Dup nello scorso Consiglio Comunale. Stamani, in sostanza, traduciamo finanziariamente quanto approvato lunedì. Per quanto riguarda il 2024, sono oltre 101 i milioni che costituiscono la parte corrente di cui 68 di entrate tributarie e 18 extratributarie. Il resto sono trasferimenti. Possiamo dunque dire che il Comune spende principalmente risorse che recupera dal proprio territorio. Quei 101 milioni sono distribuiti tra 99 milioni di spesa corrente, con i 531 dipendenti come prima voce, mutui ulteriori per poco più di un milione, 1.176.000 euro di spese in conto capitale. Per quanto riguarda la parte capitale, questa ammonta complessivamente a 57.462.000 euro e vi affluiscono anche 6.672.000 euro di ‘accumulo’ proveniente dagli scorsi anni. Gli investimenti previsti nel 2024, dalle opere pubbliche ai progetti derivanti dal Pnrr, toccano una quota davvero consistente: 57.000.000 di euro. La parte del leone, sul lato delle entrate tributarie, come sempre è svolta dall’Imu che quota 27.025.000 euro, 8.110.000 euro proverranno dall’addizionale Irpef, 550.000 euro dall’imposta di soggiorno. Per quanto riguarda le entrate in conto capitale, 2.434.000 euro proverranno dai dividendi delle società partecipate, 2.711.000 da alienazioni, 6.434.000 dalle sanzioni per violazioni del codice della strada di cui 934.000 rilevate grazie agli autovelox. Il tema dei temi è che tutte le opere pubbliche realizzate ex novo, comprese quelle che deriveranno dal Pnrr, impattano sulle spese future di un Comune in un quadro che inevitabilmente va tenuto sotto controllo. Quello che voglio dire è che dopo il taglio del nastro un’opera va gestita e mantenuta. Ecco perché le scelte che abbiamo fatto, seguendo la logica di questo ragionamento, sono andate in direzione di opere il più possibile sostenibili. La situazione debitoria per mutui toccherà nel 2026 i 22.534.000 euro, una cifra che non desta preoccupazioni per l’ente vista la sua struttura finanziaria”.

Molti i rilevi di Michele Menchetti che hanno toccato spese puntuali, come gli oltre 350.000 euro per la lotta al randagismo e i 303.000 per spese di pulizia e lavanderia, la scomparsa dal piano delle alienazioni di palazzo Carbonati e considerazioni più generali come l’incapacità di capire realmente la spesa per la Città del Natale.

Per Luciano Ralli, “la parte più rilevante è certamente la quota di risorse destinate ai progetti del Pnrr: intanto è curioso notare che quelle forze politiche che erano perfino contrarie alle risorse europee adesso si trovano a gestirle. Poi c’è un po’ di preoccupazione perché non avete dimostrato in questi anni tutta questa capacità di spesa. Inoltre, non è che traslerete quelle opere in un anno elettoralmente ancora più prossimo come il 2025?”

Anche Donato Caporali in sede di dichiarazioni di voto ha messo in guardia dai precedenti di questa amministrazione sulle opere pubbliche non proprio edificanti.

Marco Donati: “non era difficile intercettare le risorse del Pnrr visto che sono state distribuite sostanzialmente a pioggia. Più difficile si è rivelato trovare risorse da altri bandi che impegnavano la progettualità, come ad esempio il Pinqua dove siamo arrivati ultimi in Italia. Questa città spenderà pure sulla cultura ma non vedo un investimento che consenta un cambio di passo. Più in generale, leggo il bilancio e non colgo novità rispetto a quelle che sono le tendenze della società attuale, dalla conciliazione dei tempi vita-lavoro all’economia, dall’innovazione alla capacità di attrazione”. Tre gli emendamenti di Scelgo Arezzo: Valentina Sileno ha chiesto di trasferire 100.000 euro dal capitolo dedicato ai beni culturali al sistema integrato di sicurezza urbana, “le telecamere che l’assessore Alessandro Casi si è impegnato a ripristinare. Ebbene, con le risorse a disposizione potrebbe intervenire su una ventina rispetto a 300”. Marco Donati ha poi chiesto di trasferire 100.000 euro ai servizi all’istruzione a favore dei soggetti più fragili e 100.000 euro agli interventi post calamità naturali, sempre da togliere al capitolo dei beni culturali.

Gli emendamenti non sono stati ritenuti dall’assessore Alberto Merelli “coerenti con la strategia che questa amministrazione si è data: oltre a non farli propri invito il Consiglio Comunale a non approvarli”. Così è avvenuto.

Roberto Cucciniello: “dal tema della mobilità ai fondi per il sociale, l’amministrazione comunale spende conformemente ai bisogni della comunità, in certi casi addirittura aumentando le risorse per venire incontro a criticità emergenti”.

Egiziano Andreani ha sottolineato “la bontà dei progetti come la nuova scuola Cesalpino e il miglioramento dell’efficienza energetica di teatri e musei. Ben vengano le risorse del Pnrr, ci permetteranno di investire per la città”.

Per Valentina Vaccari, “il fatto che i bilanci delle fondazioni sfuggano alle previsioni dell’atto in discussione priva i consiglieri comunali della possibilità di svolgere in maniera efficace il ruolo di cui sono stati investiti”.

Simon Pietro Palazzo ha definito il bilancio “espansivo. I numeri sono numeri e parlano chiaro. E ci consentono di stare in piedi e di correre ai ripari ogniqualvolta si profilano criticità derivanti dalla situazione economica attuale”.


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