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Attualità venerdì 08 luglio 2016 ore 15:38

Etruria, nuovo esposto: i tre nodi da sciogliere

Lo hanno presentato al procuratore Rossi i presidenti delle due associazioni, "Vittime decreto salva banche" e "Amici di Banca Etruria"



AREZZO — Un esposto al procuratore di Arezzo Roberto Rossi affinché apra un nuovo filone di inchiesta è stato presentato dall'associazione Vittime decreto salvabanche e dall'associazione Amici di Banca Etruria, rappresentate dai rispettivi presidenti Letizia Giorgianni e Vincenzo La Croce

L'esposto è stato consegnato al procuratore Rossi questa mattina alle 9.30. In pratica le due associazioni, in un documento molto dettagliato e corredato di dati e cifre accurati, hanno chiesto la revocatoria dell'Affare Fonspa, ovvero i 300 milioni di crediti deteriorati ceduti a novembre da Bpel alla società del gruppo Credito Fondiario a prezzi praticamente stracciati. Nell'esposto si chiede di far chiaro sul perché il prezzo di vendita sia stato inferiore del 52% al valore di risoluzione e come mai le autorità preposte "nonostante conoscessero entrambi i valori: 14% vendita e 17,60 valutazione risoluzione, hanno ratificato comunque la vendita, la quale procurava un'ulteriore inutile perdita di 22 milioni alla banca". 

Nel medesimo documento le associazioni hanno sottolineato come "la vendita crediti in sofferenza chirografari con un alto grado di copertura del 97% abbia causato un drastico calo del livello di coverage medio della banca, portandolo dal 67% al 60%. Di conseguenza la cessione non sarebbe stata neutrale nei confronti della risoluzione ma abbia causato un deficit totale netto di circa 70 milioni". 

Tre le richieste contenute nell'esposto: la revocatoria della cessione dei crediti e il conseguente ricalcolo del deficit di Banca Etruria a vantaggio di obbligazionisti e azionisti, la chiarezza sulle società e persone fisiche inserite nella lista del pacchetto crediti cedute e chiarezza sul bando pubblico, la selezione delle società partecipanti e relativa assegnazione del pacchetto di crediti in sofferenza. Il procuratore Rossi si è soffermato anche con i risparmiatori presenti all'entrata del tribunale di Arezzo ascoltando le loro istanze e dicendosi disponibile a fare chiarezza sul tema evidenziato nell'esposto presentatogli.


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