Attualità venerdì 12 maggio 2017 ore 21:35
"Etruria, una vicenda giunta a un punto fermo"
Francesco Romizi (Arezzo in Comune) e Donato Caporali (Pd): “non esiste più ad Arezzo una banca espressione del territorio”
AREZZO — “Preoccupano i recenti sviluppi che stanno riguardando ex-Banca Etruria oggi Banca Tirrenica – fanno sapere i consiglieri comunali Francesco Romizi (Arezzo in Comune) e Donato Caporali (Pd) in una nota – mentre si continua ad affrontare il tema, che invece meriterebbe chiarezza, senza individuare le responsabilità del disastro.
“Nessuna strumentalizzazione – tengono a sottolinea i due consigliere dell'opposizione –, ma è bene che emergano una volta per tutte gli aspetti opachi dove la politica, e non ci riferiamo solo a Maria Elena Boschi, e la finanza si sono attorcigliate e hanno prodotto un conto salatissimo che stanno pagando il territorio, i dipendenti e i risparmiatori.
Chiediamo a tutti gli attori istituzionali, sindaco in primis, di esercitare ogni azione verso Banca Tirrenica SPA affinché sia tutelata l’occupazione e vengano mantenuti gli impegni a favore dei truffati di ex Banca Etruria.
Il sindaco stesso si faccia garante, come chiede la mozione approvata in Consiglio Comunale, a che il Comune di Arezzo si costituisca parte civile nei processi in cui si tenterà di fare luce sulle responsabilità penali eventuali”.
“A questo disastro – concludono – deve essere sottratto il velo di natura trasversale che ne ha avvolto i contorni. Intanto il dato certo è uno: Banca Etruria, ma più in generale una banca del territorio, non esiste più”.
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