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Politica venerdì 02 luglio 2021 ore 09:37

Gestione della movida, "coinvolgere i giovani"

E' l'appello che Francesco Giommoni (Futuro Aretino) lancia all'amministrazione comunale



AREZZO — Gestire la movida. E' questo l'obiettivo di un incontro che sta organizzando il Comune di Arezzo, come riferito da "Futuro Aretino". 

"Il Comune incontrerà le associazioni di categoria e i gestori di locali notturni con l’obiettivo di trovare una soluzione alla movida sfrenata che colpisce il piccolo centro della nostra città - dice Francesco Giommoni - Ogni azione è da lodare e apprezzo l’impegno del Comune di cercare una soluzione. Un po’ tardi secondo me, ma meglio tardi che mai, come si suol dire. Eppure in questo trio manca qualcosa, o sbaglio? Dove sono i giovani? Il “problema” sono i giovani che abusano di alcol, giovani che commettono errori, alcuni anche molto gravi come il ferimento dell’agente della Polizia Municipale. Nonostante ciò, i giovani non vengono interpellati".

"Noi giovani - continua Giommoni - siamo stati accusati di tutto in questi ultimi mesi: di essere menefreghisti, di “ammazzare i nostri nonni per una cena fuori”, di essere egoisti perché a noi il virus non colpisce. Eppure la realtà che vedo io è ben differente. Ci sono file di giovani pronti a vaccinarsi, ci sono migliaia di ragazzi che hanno sostenuto l’esame di maturità dopo un intero anno di lezioni di fronte ad uno schermo, giovani che hanno perso due anni di gioventù per proteggere i loro cari e lo Stato. Io non conosco, forse sono fortunato, giovani che non credono alla scienza. Quando passeggio i ragazzi hanno quasi sempre la mascherina a differenza degli adulti che con la scusa di fumare, o di parlare al telefono, o del complotto l’abbassano. Vedo giovani che si sono adattati ad una nuova realtà con gravissime ripercussioni sulla loro persona e che, al momento del “libera tutti”, non sono riusciti a controllarsi. Ovviamente ciò vale solo per una microscopica percentuale. Vedete, la cosa che a me preoccupa è che le istituzioni hanno bollato i fatti della Badia come un movimento di facinorosi che rovinano il decoro urbano. Non mi risultano, ma spero di sbagliarmi, osservazioni sui ragazzi che sono arrivati a compiere certi atti, sul loro disagio e sulle difficoltà che vivono" conclude Giommoni.


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