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Cronaca domenica 14 febbraio 2021 ore 20:50

Alcol e violenza, gruppi di giovani sopra le righe

I fine settimana macchiati da continue risse tra le vie e le piazze del centro. Forze dell'Ordine di fronte ad una vera e propria emergenza sociale



AREZZO — Sono passate poche ore da quando abbiamo dato, proprio dalle colonne di QuiNews, la notizia di ennesimi episodi di violenza nel centro cittadino. Un'escalation che sta andando avanti da diversi fine settimana e che coinvolge ragazzi e ragazze.

La prima violenta rissa risale a una ventina di giorni fa. Location piazza San Francesco, complice pare ancora una volta qualche bicchiere di troppo. Il tutto è avvenuto di pomeriggio. Come la scazzottata al Prato e il tafferuglio nei pressi di piazza del Popolo dello scorso sabato. Ancora protagonisti giovani e giovanissimi, anche minorenni. E l'abuso di alcol.

Quindi, arriviamo a ieri sera. Il giorno prima del rientro in zona arancione sembrava essere trascorso in maniera più tranquilla. Ma ecco che i toni si sono alzati, e pure le mani. Prima per il Corso, intorno alle 18, poi in Piazza Sant'Agostino poco prima dello scattare del coprifuoco. Qui sono affrontate due ragazze, mentre una cinquantina di coetanei, a dir poco agitati, incitavano e facevano da contorno alla scena. Una delle contendenti ha rimediato pure una brutta frattura.

L'impegno delle forze dell'ordine è totale e massimo. Ma la situazione è decisamente complicata a e difficile da gestire. Si parla addirittura di fazioni, di gruppetti contrapposti, che si sfidano per le vie e le piazze del centro. Una rabbia, una violenza, un clima pesante. E anche duro da accettare per una realtà piccola, familiare come quella aretina. A mettersi le mani addosso, ad esagerare con le bevande alcoliche sono i nostri ragazzi. Coloro che hanno maggiormente bisogno di socialità, coloro che da mesi sono costretti a casa davanti a un computer. Ma ciò non giustifica la violenza. 

Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale lottano contro mancanza di rispetto, vite affogate dentro a bicchieri di superalcolici, bottiglie di birra. Contro il disprezzo reciproco per il coetaneo. Perché? Viene da chiedersi. Puntare il dito non ha senso, non serve a nulla. E' un problema sociale, un allarme che non può più essere ignorato. Un'emergenza grave, quanto quelle sanitaria ed economica che stanno tormentando il nostro quotidiano.


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