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Attualità martedì 14 settembre 2021 ore 13:00

Grido d'allarme dal Liceo Colonna "mancano aule"

Questa volta a lanciare un appello alla Provincia sono i docenti che fanno eco alle richieste già avanzate da Dirigente e studenti



AREZZO — E' un vero e proprio grido dall'allarme quello che lanciano gli insegnanti di una delle più frequentate e note scuole cittadine. "A poche ore dalla riapertura della scuola, il Liceo Colonna di Arezzo è di nuovo alla ricerca di spazi per continuare a garantire agli studenti lo svolgimento di tutte le attività formative previste. Gli appelli del dirigente scolastico, prof. Maurizio Gatteschi e degli alunni, sono caduti nel vuoto. Adesso siamo noi docenti a rivolgerci alle istituzioni, alla cittadinanza e alla stampa per tutelare la didattica di alunni, docenti e famiglie della nostra scuola".

"La Provincia di Arezzo per anni ha ignorato la mancanza di spazi del nostro Istituto, eludendo i problemi degli alunni, delle famiglie e dei docenti del Liceo Colonna. Abbiamo sacrificato, infatti, tutti gli spazi possibili per accogliere ogni classe, mettendo a rischio l'efficacia di una didattica innovativa e inclusiva. Avremo difficoltà con le classi articolate, ovvero quelle che necessitano di dividersi durante la mattinata per percorsi didattici specifici. Le aule aggiuntive richieste sono state negate dalla Provincia, anche se la nostra scuola è cresciuta notevolmente nel numero delle iscrizioni. Nei nostri confronti rileviamo una continua e costante disattenzione da parte delle istituzioni: da anni mancano un’aula magna e una palestra e inoltre sono assenti spazi che possano ospitare nuove iniziative formative e culturali. La sala più grande dell’Istituto è la Biblioteca che contiene solo un massimo di trenta persone" proseguono i docenti.

"Ci chiediamo se questo possa essere il risultato per aver dato vita a una scuola di qualità, che si è attestata da due anni come miglior liceo di Arezzo e provincia per le rilevazioni di Eduscopio-Fondazione Agnelli. Il nostro Liceo, infatti, ha attivato nuovi indirizzi, alcuni dei quali sperimentali a livello nazionale, dal IV anno di Eccellenza di Rondine di cui siamo referenti affidatari del Ministero, alla nascente rete nazionale del Metodo Rondine di cui saremo capofila in Italia" entrando ancora nel dettaglio con rammarico.

"Un problema antico: sinora siamo riusciti a garantire lo svolgimento delle lezioni, grazie alla didattica a distanza e la didattica integrata, con un sistema di classi senza aula fissa, che a rotazione hanno occupato laboratori e aule temporaneamente vuote. E oggi, in piena pandemia, con la richiesta pressante del Ministero di garantire lezioni in presenza, è ovvio che non possiamo permetterci di ammassare gli alunni di alcune classi in locali angusti, la cui capienza non consente un sereno svolgimento di lezioni per l’impossibilità di garantire quel distanziamento raccomandato dal Cts per limitare la possibilità di contagio - quindi terminano. - Noi docenti siamo insoddisfatti della risposta della Provincia, che non solo non si è impegnata a operare per reperire gli spazi necessari, ma si è permessa di consigliare alla Scuola, per sopperire a questa cronica mancanza di spazi, di limitare e disincentivare le richieste di iscrizioni degli alunni, ledendo il loro diritto di scegliere l’indirizzo di studio più adatto alle loro inclinazioni. Il Colonna ha dovuto comunque rifiutare iscrizioni e questo è molto frustrante per noi docenti, che da anni ci impegniamo, con successo, per accrescere la qualità dell’offerta formativa del nostro Liceo.

Con questo appello noi ci auguriamo di suscitare una reale volontà di risolvere questa situazione e che le istituzioni mettano in atto finalmente una convergenza e una vera sinergia fra Regione, Provincia e Comune che porti a una soluzione definitiva del problema".


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