Sport giovedì 16 settembre 2021 ore 08:55
Il grande cuore amaranto per il Calcit
Ieri sera la premiazione annuale organizzata dal Museo Amaranto, con tanti ex giocatori e il ricordo per chi ci ha lasciato negli ultimi mesi
AREZZO — E' andata in scena ieri sera la premiazione che ogni anno, nella prima metà di settembre, vede l'associazione Museo Amaranto protagonista di una serata di beneficenza, in collaborazione con il Calcit. Arezzo Fiere e Congressi ha ospitato anche quest'anno la cerimonia di consegna dei premi, partecipata nonostante le limitazioni dovute all'emergenza sanitaria in corso da un anno e mezzo.
La serata ha preso il via con l'intervento di Stefano Turchi, che dell'associazione Museo Amaranto è il presidente, che ha coinvolto per un saluto l'Assessore allo sport del Comune di Arezzo Federico Scapecchi e il Sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli. Poi è iniziata la cena, con la premiazione vera e propria che è proseguita nel corso del convivio.
A salire sul palco per primi per ritirare il Premio Vecchio Cuore Amaranto sono stati i parenti di Roberto Albiani, conosciuto ai più come 'Pipetta' e scomparso pochi mesi fa, dopo aver speso una fetta importante della sua vita per il Cavallino Rampante. Erano purtroppo assenti Giuliano Sili e il figlio di Bruno Beatrice, cui è stato assegnato lo stesso riconoscimento.
E' poi arrivato il turno di un gruppo di premiati molto particolare, che hanno 'scritto' a modo loro la maggior parte delle pagine amaranto delle ultime decine di anni: i fotografi. Non tutti quelli che sono passati dal 'Comunale' ovviamente. Il primo premiato, alla memoria, è stato Sergio Locci, ormai scomparso da tempo. Poi Roberto Rossi, inviato de La Nazione, Alessandro Falsetti che lavora il il Corriere di Arezzo e Giulio Cirinei, da anni fotografo ufficiale della società. Era purtroppo assente per motivi personali Piero Vannuccini, che aveva rivestito lo stesso ruolo in precedenza per tanti anni e per conto del quale hanno ritirato la targa i nipoti.
Ultimo ma non ultimo Giuseppe Rosi, il popolare Beppe Fotografo, coprotagonista della famosa rovesciata di Menchino Neri. Fu lui a rispedire in campo il capitano amaranto, scoraggiato dopo aver fallito il calcio di rigore. Senza la sua spinta, forse, quella rete spettacolare non sarebbe mai stata segnata. A premiarlo proprio Menchino Neri, ma i due hanno preferito glissare su cosa si siano detti in quei secondi terribili, preludio dell'esplosione di gioia di tutto il 'Comunale': “Quello che succede in campo resta in campo, anche perché non sono cose che si possano ripetere qui”.
Infine la premiazione della Hall of Fame Amaranto, che ogni anno vede aggiungersi nuovi mattoni al muro di chi ha davvero scritto la storia dell'Arezzo. Quest'anno si sono aggiunti in sei, due dei quali purtroppo ormai scomparsi. Momento di particolare commozione per la consegna del premio ai familiari di Luigi Montaini, colpiti tre giorni fa dal grave lutto della perdita della moglie dell'ex presidente amaranto. Sempre alla memoria il premio per Mario Fara, ritirato dal figlio Marco. Gli altri quattro ex amaranto erano presenti: Silvano Flaborea, Andrea Mangoni, Pino Pellicanò e Fernando Orsi. Nomi che non hanno bisogno di presentazioni e che hanno portato in alto Arezzo e l'Arezzo calciando e parando il pallone.
In chiusura di serata sono saliti sul palco tutti gli ex calciatori dell'Arezzo presenti alla serata. Un piccolo omaggio per loro da parte del Museo Amaranto, al termine di un appuntamento che è ormai una tradizione annuale, con il ricavato andato in beneficenza al Calcit come sempre.
Giulio Cirinei
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