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Giostra Saracino venerdì 25 giugno 2021 ore 17:14

​Il lungo addio a Faliero Papini

L'estremo saluto del popolo biancoverde al suo Rettore Onorario, la commozione di Carboni, le lacrime e gli onori del mondo della Giostra



AREZZO — L’ultimo saluto a Faliero Papini, questo pomeriggio in cattedrale, ha raccolto intorno a se tutta la città di Arezzo. Non poteva che essere così, per un uomo che ha speso tutta la sua vita per la sua amata città. Un uomo dedito alla famiglia, come ha ricordato Don Alvaro Bardelli nell’omelia. La sua famiglia gli è stata sempre vicina fino alla fine, contraccambiando l’amore che lui ha donato per tutta la sua vita a moglie, figli e nipoti.

Un uomo al servizio del Saracino è un uomo al servizio di Arezzo”, le parole di Don Alvaro racchiudono in modo semplice Faliero Papini. Un riferimento per il mondo del lavoro della città così come lo è stato per la Giostra del Saracino. Non è stato un caso, non solo circostanza e dovere istituzionale, la presenza discreta dei dirigenti di tutti gli altri Quartieri. Non erano solo i vessilli, ma anche i fazzoletti al collo, a mostrare colori avversi in Piazza Grande, oggi uniti nel dolore.

Accanto a lui c’era il suo Quartiere, gli armati di Porta Sant’Andrea, i dirigenti e tutto il mondo della Giostra, per rendere omaggio ad un uomo che ha scritto pagine indelebili del Saracino. Tante le vittorie, ben dieci, nei suoi dodici anni alla guida dei biancoverdi, dal 1991 al 1997 e dal 2003 al 2007. Ma in un mondo come quello del Saracino, dove conta solo chi vince, non sono stati i successi a lasciare il segno più importante per il suo Quartiere.

“Quando nel 2003 ti abbiamo chiamato per chiedere il tuo aiuto – ha detto commosso Maurizio Carboni al termine della celebrazione – hai capito che Sant'Andrea aveva ancora bisogno di te. Ed oltre alle vittorie, subito arrivate aprendo un ciclo che ci ha portato ad essere ora in cima all'albo d'oro della Giostra, ci hai insegnato che il Quartiere deve vivere di vita propria, finanziandosi con le sue iniziative e diventando autonomo”. Al termine del suo breve intervento, ultimo fra i tanti ad aver preso la parola per salutare il Rettore Onorario, il pianto dell'uomo per la grande perdita di tutto il Quartiere di Porta Sant'Andrea.

Quando il feretro è stato portato fuori dal Duomo per iniziare l'ultimo viaggio, gli onori della rappresentanza armata del Quartiere hanno fatto da ali ai quartieristi più vicini a Faliero Papini nella sua lunga vita biancoverde, che lo hanno portato a spalla fuori dalla cattedrale. Il vessillo listato a lutto, ultimo saluto per un uomo di Giostra come pochi se ne sono visti, che verrà ricordato da tutto il mondo giostresco che tanto amava e al quale tanto ha dato.


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