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Attualità giovedì 19 gennaio 2017 ore 16:13

La telefonia mobile finisce in consiglio comunale

Marco Sacchetti, assessore all'Ambiente

Dopo l'adozione a dicembre, l'assise è chiamata ad approvare il piano di localizzazione delle stazioni. Osservazioni entro il 20 marzo



AREZZO — Presentato dall’assessore all’ambiente Marco Sacchetti il Piano di localizzazione delle stazioni radio base per la telefonia mobile, già adottato dal consiglio comunale con 18 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto lo scorso 15 dicembre e finalizzato a minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

“Dieci anni fa – ha specificato Marco Sacchetti – il problema della copertura di rete non era così sentito, oggi sta assumendo un'importanza particolare. Le norme e il piano tendono ad assicurare il corretto insediamento degli impianti, contemperando le esigenze di salute pubblica e la copertura del servizio per i gestori, il contenimento dell’inquinamento elettromagnetico anche mediante l’accorpamento degli impianti stessi in strutture di supporto comuni e la minimizzazione dell’impatto urbanistico e paesaggistico delle nuove installazioni. Sono previste nel piano alcune nuove installazioni che non insistono in aree di interesse paesaggistico. Lo studio che ha prodotto il piano ha evidenziato che i livelli di intensità di campo elettromagnetico dei singoli impianti presenti nel territorio comunale e di quelli previsti dal nuovo piano sono ampiamente inferiori ai livelli di attenzione previsti dalla normativa nazionale. Il piano è previsto dalla legge, per cui i Comuni sono tenuti ad adottarlo. L'assenza di questo strumento urbanistico non impedirebbe ai gestori di installare nuovi impianti, in questo modo noi non abdichiamo a una funzione essenziale: il corretto uso del territorio”.

Alla conferenza stampa era presente anche il dirigente dell’area urbanistica Marco Carletti che ha specificato le caratteristiche tecniche del piano. Esso si applica agli impianti di telefonia mobile e agli apparati radio-tv che operano in uno specifico intervallo di frequenze. I criteri localizzativi sono: privilegiare le aree comunali o di proprietà pubblica e i siti già a destinazione prevalentemente tecnologica. Nelle aree di interesse storico, monumentale, paesaggistico la soluzione tecnologica dovrà essere tale da minimizzare l’impatto visivo. Esistono poi aree definite sensibili, caratterizzate dalla presenza di strutture assistenziali, sanitarie ed educative, dove è vietata la localizzazione.

In vista della definitiva approvazione, che dovrà avvenire tramite nuova delibera di consiglio comunale, spazio adesso alle eventuali osservazioni fino al 20 marzo che saranno discusse dall’aula nella stessa seduta di approvazione. Documentazione disponibile nel sito del Comune. “La legge regionale – hanno chiuso Sacchetti e Carletti – non specifica l'organo competente ad adottare il piano ma l'amministrazione ha scelto che sia il consiglio comunale: dunque abbiamo privilegiato la procedura più complessa ma certamente la più garantista e trasparente”.


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