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STOP DEGRADO domenica 10 ottobre 2021 ore 13:50

L'aretino preferisce legare la bicicletta al palo

Ma anche ad alberi e ringhiere, mentre le apposite rastrelliere restano quasi vuote. In giro per la città anche "relitti" saccheggiati e abbandonati



AREZZO — Girando a piedi per il centro della città, ma anche nelle zone periferiche, è facile e consueto vedere biciclette legate praticamente ovunque. Ormai non ci si fa più caso e solo prestando attenzione al fenomeno si vede quanto anche ad Arezzo sia diffusa l'usanza di lasciare la bici dove torna più comodo, ignorando quasi completamente le rastrelliere messe a tale scopo. 

La bicicletta è ormai diventato il mezzo più utilizzato dagli aretini negli spostamenti in città. Ed è il caso di dire finalmente. La due ruote permette infatti di andare praticamente ovunque. Anche se Arezzo è una città "in salita", la tecnologia degli ultimi anni ha portato all'avvento delle bici a pedalata assistita che permettono di andare ovunque senza "patire" l'effetto "cuore in gola". 

Ma se le due ruote aumentano, i parcheggi per le bici restano gli stessi. Questo anche perché difficilmente utilizzati dai ciclisti. Insomma, non c'è da fare la fila in attesa per un posto libero come accade il sabato pomeriggio all'Eden.

Ad onor del vero le rastrelliere ci sarebbero ma spesso sono posizionate in angoli poco accessibili o nascosti della città. Così capita di vedere "relitti", o talvolta veri e propri "scheletri", saccheggiati da qualche malandrino.

Purtroppo è fin troppo diffuso il furto di biciclette in città. Capita di continuo ed i in tutti i quartieri. Certo il Comune potrebbe fare di più ed essere "lungimirante" nel posizionare queste rastrelliere in bella evidenza per scoraggiare i ladri.

Così gli aretini, che sono notoriamente un popolo molto comodo, usano la bicicletta e la lasciano dove risulta più congeniale. Quindi legata ad un palo, ad una ringhiera, anche a qualche semaforo.

Nel reportage fotografico a corredo di questo articolo la "bike sosta selvaggia" che immortale anche più biciclette legate insieme con catenacci nel bel mezzo di un marciapiede. 

Insomma, gli aretini hanno iniziato a lasciare l'auto in garage e prendono la bicicletta per girare in città e questa è una bella cosa, per il parcheggio "educato" rimandiamo a tempi migliori. 

Giulio Cirinei
© Riproduzione riservata


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