Attualità giovedì 16 aprile 2020 ore 07:45
Le Unità Speciali di Continuità Assistenziale

Filo diretto tra medico curante, ospedale e paziente. Un cordone sanitario che garantisce le dovute cure domiciliari
AREZZO — Sono due le cosiddette Usca, una ad Arezzo e l'altra in Valtiberina. Composte da un medico e un infermiere, queste unità mediche prendono in carico soggetti covid positivi o che presentino sintomatologia assimilabile al virus, curandoli presso le abitazioni private, nelle Rsa, Rsd o negli Hotel sanitari. Il servizio può essere attivato tramite apposita segnalazione da parte del medico, pediatra, 118 o reparto ospedaliero. L' obiettivo fondamentale di questa équipe è quello di monitorare costantemente i malati e valutare l'evoluzione della patologia.
"Le Usca, in collaborazione con il medico curante, registrano i parametri clinici dei soggetti presi in carico e stabiliscono le cure necessarie. - Afferma Fabiola Mandolesi, responsabile delle cure primarie - Questo avviene sia telefonicamente sia con visite dirette".
Per i casi più delicati, sono state istituite équipe composte da un geriatra e un infermiere, specializzati nel follow up di anziani con situazioni particolarmente critiche, normalmente ospiti nelle Rsa.
"E' importante ricordare - prosegue la dottoressa - che le Usca sono in contatto diretto con la pneumologia territoriale che fornisce consulenza e, in caso di necessità, si attiva per garantire l'ossigenoterapia domiciliare o l'ospedalizzazione del paziente"
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