Cronaca giovedì 01 aprile 2021 ore 18:52
Maxi sequestro di gamberi surgelati ad Arezzo
Le confezioni avrebbero riportato un'etichetta non conforme alla vigente norma nazionale e comunitaria. Blitz da parte della Guardia costiera e Asl
AREZZO — Sono ben 3.500 i chili di gamberi argentini ritirati dal mercato a seguito di una mega operazione della Guardia Costiera di Livorno.
Il tutto è partito da un blitz messo a segno la settimana scorsa ad Arezzo, quando sono stati sequestrati 120 chilogrammi di gamberi argentini surgelati, suddivisi in confezioni da 2kg, in un noto punto vendita facente parte di una catena di distribuzione di alimenti all’ingrosso. Il pesce era destinato alla rivendita al dettaglio.
Le operazione, portate avanti dagli ispettori pesca della Guardia Costiera supportati da personale della Asl Toscana sud est, hanno permesso di individuare che la denominazione commerciale riportata in etichetta non era conforme alla vigente normativa nazionale e comunitaria.
In particolare, l'attività degli ispettori si è concentrata sulla verifica della corretta etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici preconfezionati, attraverso l’analisi dettagliata della documentazione commerciale e la etichettatura al fine di scoprire frodi in commercio e procedure di vendita ingannevoli a danno del consumatore finale.
La vendita al dettaglio dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura è subordinata al rispetto di alcune condizioni riguardanti le informazioni minime obbligatorie proprio per assicurare ai consumatori il più alto livello di trasparenza. Il prodotto esposto per la vendita al consumatore deve, infatti, obbligatoriamente avere una etichetta indicante la corretta denominazione commerciale della specie, prevista dalla legislazione nazionale, il metodo di produzione (pescato in mare, in acque dolci, allevato), la zona di cattura e anche l’attrezzo con cui è stato catturato.
In seguito al blitz eseguito ad Arezzo, la piattaforma centrale di distribuzione della provincia di Perugia ha immediatamente sospeso la distribuzione dell’intero lotto in questione, circa tre tonnellate e mezzo, evitando, in tal modo, che lo stesso circolasse illecitamente nel circuito nazionale.
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