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Attualità martedì 21 giugno 2016 ore 10:54

Nasce un nuovo "Punto famiglia"

Lo sportello, voluto dalle Acli, è attivo alla parrocchia del Sacro Cuore di piazza Giotto. L'obiettivo è di fornire assistenza a chi è in difficoltà



AREZZO — Le Acli di Arezzo attivano un nuovo "Punto Famiglia" presso la parrocchia del Sacro Cuore di piazza Giotto. Lo sportello, voluto dal parroco don Giovanni Ferrari e realizzato in collaborazione con Luigi Spallacci, ha l'obiettivo di accogliere ed ascoltare le difficoltà vissute dalle famiglie a livello economico, relazionale o di malattie, fornendo loro un'assistenza puntuale e un immediato supporto. Una rete di volontari delle Acli sarà infatti attiva gratuitamente nei locali della parrocchia per porre la propria professionalità e la propria competenza al servizio dei più disparati bisogni familiari, con l'obiettivo di trovare soluzioni e di indicare le possibili strade da percorrere. 

Il "Punto Famiglia" potrà contare sul supporto dei vari uffici delle Acli (Patronato, Caf e Federazione Anziani e Pensionati), ma sarà strettamente collegato anche ad associazioni cittadine, servizi sociali ed esperti capaci di fornire mediazione familiare, consulenza psicologica e consulenza legale. «La maggior difficoltà - spiega Spallacci, responsabile del servizio - è spesso di capire a chi ri­volgersi in caso di bisogno, dunque con il nostro operato ci proponiamo di fornire informazioni e orientamenti certi. La nostra prima azione, dunque, consiste nell'orientare verso ciò che maggiormente serve alle singole persone, assicurando l'ascolto e il supporto di un'associazione come le Acli».

Il "Punto Famiglia" del Sacro Cuore, oltre a Spallacci, potrà contare in un primo momento sulla presenza di Angiolo Chini, Giuliana Politini, Conforta Riccetti ed Ada Vescovi che hanno fornito la loro disponibilità a don Giovanni per intervenire in caso di bisogno, mentre a partire da settembre sarà inaugurato uno sportello fisso che riceverà tutti i giovedì dalle 14.00 alle 16.00. Potranno rivolgersi a questo servizio uomini e donne di tutte le età che attraversano criticità economiche legate al lavoro, criticità relazionali che minacciano l'equilibro tra i membri della famiglia, e criticità culturali legate soprattutto ai rapporti intergenerazionali. 

«La famiglia è la cellula della nostra società e rappresenta la base del nostro futuro - aggiunge Spallacci - ma è spesso costretta ad affrontare situazioni di gravi crisi legate a solitudine, difficoltà economiche o si­tuazioni di violenza. Come Acli ci sembrava doveroso garantire ad ogni famiglia un luogo di ascolto e di accoglienza che possa lavorare, per quanto possibile, per un impegnativo e delicato compito di sostegno a tutti i suoi membri».


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