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Attualità venerdì 24 settembre 2021 ore 17:45

Niente servizi post scuola, genitori in protesta

Lettera alla dirigente della "Gamurrini" e al provveditore: "Una scelta che crea un grosso disagio a decine di famiglie e soprattutto ai bambini"



AREZZO — La scuola è ricominciata ma i servizi ancora "latitano". Così una mamma scrive alla dirigente scolastica della primaria "Gamurrini" ed inoltra la lettera anche al provveditore di Arezzo. Nella missiva si legge tutto il rammarico per non vedere ancora attivati i servizi mensa e dopo scuola. Il genitore, anche a nome di tante famiglie interessate, avanza la richiesta di un incontro-confronto urgente con la preside dell'Istituto e con l'assessore alla scuola e vicesindaco di Arezzo Lucia Tanti.

Di seguito riportiamo alcuni passaggi della lettera indirizzata al preside della "Gamurrini".

"Scrivo per esprimere tutto il mio disappunto per la decisione di non prevedere, alla data odierna, l'attivazione del servizio di mensa aggiuntiva e di doposcuola per i bambini della primaria Gamurrini. La vostra scelta, dettata dalla non volontà di gestire una situazione che non rappresenta più l'emergenza, ma la normalità a cui tutte le imprese (private o pubbliche) si sono adeguate, creerà un grosso disagio a decine di famiglie e, soprattutto, a decine di bambini. Come genitore, oltre che danneggiato dalla sue non scelte, sono amareggiato anche dalla modalità con cui ha gestito la comunicazione di questa vicenda che appare tutto meno che trasparente. Nella nostra provincia, per non parlare del resto della regione, sono tanti i Comuni che hanno riattivato, con le dovute attenzioni, i servizi aggiuntivi. Ad Arezzo vige una legislazione speciale? Le assicuro che farò tutto il possibile per evidenziare quella che, a mio avviso, è una semplice mancanza di volontà di assumersi quella responsabilità che è invece componente naturale di chi ha un ruolo dirigenziale.

Insomma, in questa lettera si legge tutto il rammarico di un genitore per non poter usufruire di servizi scolastici utili alle famiglie e agli stessi studenti, adesso la palla passa al Comune.


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