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Attualità sabato 20 febbraio 2021 ore 08:00

"Pionta sia polo formativo, sanitario e sociale"

Con la rinnovata attenzione per la zona il Comitato lancia un nuovo documento ricco di proposte concrete per la riqualificazione dell'area



AREZZO — Il futuro dell'area del Pionta, troppo spesso terra di "nessuno", con la pandemia è tornato al centro del dibattito cittadino. Il Comitato, che da anni si batte per questa zona, coglie quindi l'occasione e torna alla carica con il documento “Proposte per la riqualificazione e completa restituzione del Pionta alla città”, già recapitato ai soggetti interessati. Un testo che segue altri atti del Comitato quali il convegno del giugno 2019, la “Carta d’Intenti Viva il Pionta” e una Osservazione al Piano Operativo del Comune di Arezzo.

Il gruppo di cittadini, infatti, è convinto da tempo che "nell’area del Pionta convivono e possono ancor meglio svilupparsi tre funzioni rappresentate dal Polo formativo, quello educativo-sanitario, quello di promozione sociale, culturale, naturalistica, aggregativa. In questo senso nel documento sono indicate una molteplicità di proposte che in questi anni sono state avanzate. Solo per titoli: sviluppo degli studi universitari, con foresteria/ostello, implementazione del Centro didattico-formativo della Asl, maggiore utilizzo da parte delle scuole interne o ai margini del Pionta, recupero Villa Chianini, riconversione dell’attuale Rsa Duomo Vecchio, ritorno dell’hospice nell’area. 

E ancora: rilancio dell’area archeologica compreso l’utilizzo degli immobili adiacenti la Chiesa, attrezzature sportive dedicate, apertura di una struttura ricreativa negli immobili del viale centrale, strutturazione flessibile di spazi per realizzare mercatini ecologici all’aperto, di scambio, street food e prodotti a filiera corta e biologici, laboratori di educazione ambientale all’aperto per le scuole, attività sportive e campi solari e altro ancora che si aggiungono alle attività del Centro sociale, della Scuola di musica, di Arezzo Factory. Ovviamente garantendo costante manutenzione e adeguata illuminazione. Quindi, un insieme di attività permanenti e occasionali che sommate assicurano anche il presidio quotidiano dell’area e favoriscono la frequentazione e la riappropriazione completa dell’area da parte dei cittadini".

Negli ultimi tempi si è inserito anche il tema della “Cittadella della salute”, che sempre secondo il Comitato "non si deve concepire e realizzare come concentrato di strutture sanitarie e sociali per soggetti svantaggiati, con il rischio di creare ulteriori situazioni di emarginazione. La Cittadella che intendiamo è quella del concetto di salute ben definito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità: 'uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità'. Ed è quello che, appunto, rappresenta il grande valore del Pionta".

Quanto delineato, per i cittadini che da anni sono sulle barricate questa difficile area, troppo spesso al centro della cronaca nera per episodi di violenza e spaccio, ha però bisogno di un salto di qualità. "Adesso Serve una chiara volontà da parte del Comune di Arezzo di promuovere e coordinare un progetto partecipato e complessivo per il Pionta".


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