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Attualità martedì 19 gennaio 2021 ore 16:37

"Ristori immediati agli orafi o il comparto muore"

Gabriele Veneri

Appello del consigliere regionale Veneri, che ribadisce l'incongruità nel dare soldi a chi non ha potuto organizzare fiere ma non alle aziende



AREZZO — Gli orafi sono è in crisi. Sembra una frase ricorrente nel vocabolario aretino ma mai come in questo periodo l'intero comparto rischia pesanti ridimensionamenti. 

La pandemia e gli effetti collaterali sull'economia, hanno minato un settore già sofferente. Anche le misure restrittive imposte dal governo italiano, soprattutto a ridosso del Natale, hanno privato gli orafi di quello sbocco commerciale tipico del periodo. Il valore della materia prima è alle stelle, c'è incertezza sui mercati regna sovrana, ecco allora che gli orafi rischiano una crisi senza precedenti.

Il problema lo solleva il consigliere regionale Gabriele Veneri che sottolinea come il comparto necessiti di ristori da parte del governo.

“Il Covid si sta mangiando fatturati e posti di lavoro. Arezzo, una delle capitali manifatturiere della Toscana, è tra le province che sta pagano il dazio più pesante in particolare nel settore orafo -dichiara Veneri-. La sciagurata idea dei codici Ateco che ha imposto la chiusura delle gioiellerie nel periodo natalizio ed il blocco del mercato delle cerimonie, hanno inferto un duro colpo al settore. Ma il problema più grande è che non si sono svolte (e non si sa per quanto tempo ancora non si svolgeranno) le fiere internazionali, che rappresentano un palcoscenico unico per i produttori di gioielli”.

A tal proposito, Veneri ricorda come la Regione Toscana si è giustamente preoccupata di ristorare gli organizzatori che non hanno potuto allestire gli eventi ma non ha pensato a ristorare tutti coloro che hanno sempre pagato per fare le fiere e che non hanno avuto modo di acquisire ordini e commesse per le proprie attività.

"In Toscana ci sono 4mila aziende con fatturato maggiore ai 5 milioni, per queste non è stato previsto alcun tipo di ristoro dal Governo e dalla Regione - insiste Veneri. Fatturato alto significa costi più alti. Non sono aziende ricche, sono aziende che danno lavoro a 300mila persone. Ho presentato una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi, anche nei confronti del Governo, per ridurre la tassazione per le aziende danneggiate dalla crisi, a provvedere affinché si stanzino, all’interno del bilancio preventivo 2021, ulteriori fondi di sostegno senza limitazioni in base al fatturato”.

Un altro problema evidenziato dall'esponente aretino dei Fratelli d'Italia che, svolge anche la professione di imprenditore orafo, è che i rappresentanti e le figure commerciali delle aziende non hanno potuto promuovere campionari e nuove proposte. A tal proposito il gruppo FdI in Regione ha presentato una mozione per inserire anche questa categoria tra quelle che hanno la priorità nel fare vaccini anti Covid.

“Nonostante l’annus horribilis vissuto, i nostri orafi, contraddistinti da grande caparbietà, storia e competenza, non si sono persi d’animo -conclude il Consigliere- i loro investimenti, negli anni, in tecnologia e formazione ha reso il distretto orafo aretino il primo in Europa per fatturato, numero di imprese e di addetti. Voglio ricordare che ad Arezzo esiste l’unica scuola statale italiana per l’oreficeria. Una eccellenza solo toscana, che ci invidiano a livello internazionale”.


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