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Attualità sabato 12 marzo 2022 ore 19:25
Per Wwf troppi alberi tagliati e scrive al sindaco
L'associazione dice sì alla riqualificazione ma elenca sacrifici eccessivi di piante al parco Pertini, in via Don Minzoni e per il restilyng del Prato
AREZZO — "Tagli di piante al parco Pertini, nella riqualificazione della nuova area lungo via Don Minzoni e avvio del progetto finanziato dal Pnrr per il Prato, giù dieci cipressi dello storico parco. Non siano certamente contrari ai lavori per il restauro, la conservazione e la valorizzazione del polmone verde del centro storico, ma crediamo che ciò possa si possa realizzare anche senza tagliare gli alberi. Per questo motivo abbiamo inviato una nota ufficiale al sindaco e all’assessore competente affinché si possa trovare una soluzione".
Così la sezione aretina del Wwf allarmata per alcune scelte sul verde cittadino e sul patrimonio arboreo. Ed è la stessa associazione ad entrare nel dettaglio seguendo con un percorso gli interventi.
"Camminando per il parco Pertini possiamo vedere i tagli di piante che facevano parte della collinetta sopra il laghetto, carpini piantati dai tempi della sua inaugurazione, un nocciolo, cespugli di alloro che delimitavano anche la strada, due susini accanto alla rotonda dove giocano i bambini e una bellissima pianta rara che si trovava vicino e che si è seccata durante i lavori svolti. Poi tagli dei pini di 40 anni. Almeno 15 le piante tagliate, piantate con il denaro dei contribuenti, mentre i rami dei tigli sono stati potati ad un’altezza spaziale.
Visitando l’area lungo via Don Minzoni, dove sorgerà lo spazio attrezzato, tra le montagne di terra degli scavi non si può fare a meno di notare come numerosi pini sono stati abbattuti, compreso l’albero che era stato simbolicamente messo a dimora dai bambini della scuola elementare durante la cerimonia di inaugurazione".
Non è la prima volta che ad Arezzo associazioni e cittadini si oppongono all'abbattimento di alcune piante. Una forte polemica ha visto al centro quelli dei Giardini del Porcinai.
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