Attualità domenica 01 novembre 2020 ore 10:51
La mascherina e l’arroganza degli stolti
Disavventura vissuta dal sindaco Ghinelli con due ragazzi che non indossavano il dispositivo di protezione
AREZZO — C’è ancora chi pensa di essere su “Scherzi a parte” o di vestire i panni dell’invincibile eroe di turno. Al punto da rispondere in modo sprezzante a chi lo sollecita a indossare la mascherina. Non bastano i numeri del Covid che ad Arezzo avanza a colpi di 60-100 nuovi casi al giorno (come accaduto finora), non bastano gli appelli dei vertici della Asl e dei medici in prima linea del San Donato dove i posti in terapia intensiva sono già esauriti (pure quelli aggiunti nei giorni scorsi), per far rispettare le tre semplici regole che servono a tenere lontano il contagio. C’è ancora chi pensa di fare il proprio comodo, magari a danno degli altri.
E’ successo ieri nella civilissima Arezzo e a incappare nell’episodio che si commenta da solo è stato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. Lo ha raccontato direttamente sul suo profilo Facebook: il sindaco rimarca la gravità della situazione ricordando che “oltre alle misure che la politica può individuare e che certamente sono decisive per ritornare ad una situazione di normalità, sono altrettanto dirimenti i comportamenti personali. Questa battaglia non la possiamo vincere se non la affrontiamo tutti insieme, con rigore e responsabilità. Purtroppo sono diffusi, e a questo punto intollerabili, i comportamenti di alcuni singoli che con il loro atteggiamento superficiale mettono in discussione il futuro di tutti”.
E qui la riflessione lascia spazio all’esperienza poco edificante che, suo malgrado, ha vissuto ieri sera: “Poco fa, uscendo dal Comune, ho “ripreso” due ragazzini che erano senza mascherina: la riposta è stata strafottente e arrogante. Sono questi i comportamenti che minano le sicurezze di tutti: se quindi da una parte mi assumo l’onere delle scelte e dei controlli, dall’altra chiedo a tutta la città, e in particolar modo alle famiglie, di diventare protagonisti di una sensibilizzazione civica che possa veramente migliorare i comportamenti di tutti. Le cose da fare restano le solite: mascherina, distanziamento sociale, lavaggio delle mani”.
E’ così difficile far diventare questi tre semplicissimi gesti uno stile di vita che protegge la nostra vita e quella degli altri? Cosa altro deve succedere perché la gente, tutta e di tutte le età, si comporti nella maniera corretta?
Ghinelli è netto quando dice che si tratta di “tre azioni molto semplici, alla portata di tutti, e che abbiamo il dovere, nel rispetto dei medici, del personale sanitario, di quelle categorie economiche che stanno pagando un duro prezzo alla crisi attuale, di rispettarle e farle rispettare. Ce la faremo, ma solo se tutti a avremo l’intelligenza e il buon senso di remare dalla stessa parte”.
Come se non bastasse, tra i commenti alle parole del sindaco, si aggiunge la foto che parla da sola, postata da Patrizia Nassi. L'operatrice sanitaria mostra a Ghinelli l’immagine di Corso Italia ieri pomeriggio, strapieno di gente, sollecitando provvedimenti più rigorosi contro chi non ha ancora capito che il Covid c’è.
Lucia Bigozzi
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