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Sport martedì 20 settembre 2022 ore 12:15

La forza dell'Arezzo è il frutto delle scelte

Primato solitario. Una rosa di qualità dove i cambi fanno la differenza. Gioco e personalità in campo. Cavallino: c'è tutto per sognare nel centenario



AREZZO — Le basi per costruire una squadra forte sono state messe all’inizio dell’estate quando il presidente Manzo ha deciso di affidarsi alla competenza, esperienza e capacità di Paolo Giovannini. È stato quello il primo segnale di svolta per l’Arezzo, dopo due anni deludenti da dimenticare in fretta. Il secondo pilastro è stato posizionato da Giovannini andando a prendere Paolo Indiani, allenatore di grande esperienza ma soprattutto vincente.

È da qui che parte la storia dell’Arezzo stagione 2022/2023, dopo tre partite ufficiali più gli allenamenti congiunti di agosto, hanno riportato entusiasmo e fiducia nei tifosi. Terza colonna sono proprio loro: i tifosi, capaci di superare soglia duemila spettatori in casa (dato da rivedere al rialzo nelle prossime uscite casalinghe) e in trasferta capaci di riempire le tribune delle società che ospitano il Cavallino.

La quarta colonna ovviamente è la squadra, capace in tre sole giornate di aver portato i numeri tutti dalla sua parte: primato solitario con tre successi (due in trasferta), nove punti, nove reti realizzate e una sola subita.

Alla vigilia del derby contro la Sangiovannese, vuoi per la tradizione e per i due successi di inizio stagione degli azzurri, la sfida appariva difficile come quella casalinga vinta contro il Follonica Gavorrano. Al termine dei novanta minuti invece tutto è sembrato facile, ingannando un po’ anche il tifoso perché la partita era davvero complicata.

Il merito è tutto dei giocatori e del suo allenatore che, in campo, fanno vedere un ottimo calcio offensivo con una difesa molto alta, dove il possesso palla è alla base di tutto e sono guidati dalla panchina alla perfezione.

Contro la Sangiovannese l’Arezzo non ha mai subito e il suo portiere Trombini non è mai stato chiamato ad interventi di rilievo, segno della forza di una squadra che attraverso il gioco non subisce la squadra avversaria.

Giovannini lo aveva annunciato “costruiremo una rosa di elementi tutti validi, in lotta per un posto da titolare, capaci di rendere forte il gruppo”.

La rimonta contro il Gavorrano e il successo sul neutro di Figline Valdarno sono state il frutto di una rosa che ha grande capacità tecniche e mentali, dove i cambi fanno la differenza e sono in grado di spezzare le gare a proprio favore.

Il primato solitario non deve illudere, la rincorsa verso l’obbiettivo finale è lunga e dura, domenica dopo domenica servirà tanta forza fisica e mentale per superare gli avversari di turno. L’allenatore Indiani ha esperienza e capacità per gestire al meglio il cammino dei ragazzi con la casacca amaranto che nel centenario potrebbero fare il più bel regalo possibile ai propri tifosi e alla città di Arezzo riportando il calcio tra i professionisti.

Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata


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