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Attualità sabato 07 novembre 2020 ore 19:25

Covid, Comune e Asl ai ferri corti

Dura replica del direttore generale D’Urso alle critiche del vicesindaco su centrale di tracciamento dei contagi e proposta di ospedali da campo



AREZZO — Non c’è due senza tre. Uno: Antonio D’Urso risponde al sindaco Alessandro Ghinelli su sostegno a tracciamento dei contagi e proposta degli ospedali da campo per non depotenziare gli ospedali destinandoli solo alle cure di pazienti Covid. Due: il vicesindaco Lucia Tanti controreplica al direttore generale dell’Asl Tse. Tre: il manager della sanità, a sua volta risponde al vicesindaco. Triangolazioni di una giornata complicata, anche dal punto di vista istituzionale tra Comune e Asl. 

D’Urso avverte Tanti: “La vicesindaca si assume la responsabilità di compromettere i rapporti istituzionali tra Comune e Asl. La sua risposta è esattamente quello che non serve in questa fase. Danneggia i rapporti istituzionali, crea tensioni nella città, provoca disorientamento tra i cittadini. E' la guerra istituzionale contro la sanità pubblica quello che vuole? Non l'avrà”. 

Netto il commento del manager che aggiunge: “Nella nota di stamani ho ricordato le ragioni tecniche e sanitarie per le quali le proposte del sindaco Ghinelli non sono oggi praticabili in quanto basate su valutazioni semplicistiche. Ho provato a spiegare, nei dettagli, perché non lo sono. La replica della vicesindaca sull'ospedale da campo? "La proposta fatta dal Sindaco Ghinelli ha tutte le caratteristiche della praticabilità e della dignità". Qualche dettaglio ulteriore? Praticabile come? Dove? Con quali risultati sanitari e sociali? Con quale impatto sui pazienti e sulle loro famiglie?” si domanda D’Urso. 

Sul tracciamento dei contagi argomenta: “Ho provato a spiegare che nella centrale di tracciamento lavorano professionisti sanitari. Ho elencato le attività svolte e le figure professionali coinvolte. La replica della vice Sindaca? "I dipendenti della amministrazione comunale sono assolutamente in grado di fare ciò che faranno". Rifaccio la domanda: i dipendenti comunali, certamente bravissimi nel loro ruolo e nelle loro funzioni, sono le persone giuste per attività di natura epidemiologica e sanitaria? Io penso di no. E vorrei chiedere ai pazienti Covid se preferiscono avere una relazione sulle loro condizioni di salute con un professionista della sanità o con un dipendente comunale. Forse sarebbe più opportuno immaginare una sinergia per accompagnare i cittadini in isolamento nei loro bisogni sociali? Compito, quest’ultimo, proprio di un'amministrazione comunale”.

Il direttore generale della Asl stigmatizza il tono perentorio di Tanti sui dati delle attività non Covid al San Donato: “Il tono non può essere utilizzato nei rapporti istituzionali e offende tutta una comunità di professionisti che ha lavorato e continua a farlo per gestire una situazione difficilissima ed inimmaginabile. A titolo di esempio ricordo che ieri notte i chirurghi hanno operato ininterrottamente per salvare la vita di persone che avevano un'importante patologia non Covid. Quindi “Voglio per domani" lo dica ai suoi dipendenti. Sempre che i suoi dipendenti accettino toni di questo tipo”.

Stoccata finale: “Sono d'accordo su due parole citate dalla vice Sindaca Tanti: "superbia e autoreferenzialità". In questi dialoghi a due sono attribuibili ad una parte. E questa non è certamente l'Asl Tse”. 


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