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Sport giovedì 07 luglio 2016 ore 09:15

L'Arezzo Rugby torna alla denominazione originale

Non essendo riuscito il tentativo di riunificare le realtà rugbystiche della città, la società riacquisisce il nome tradizionale



AREZZO — L'Arezzo Rugby Football Club torna al passato e riacquisisce la propria denominazione originale. Dopo aver ottenuto dal Comune la gestione dell'impianto di via dell'Acropoli, uno dei primi passi della società era stato di modificare il nome in Vasari Arezzo Rfc per perseguire un progetto comune in accordo con la storica Vasari Rugby con l'obiettivo di arrivare ad una riunificazione del panorama rugbystico cittadino. 

La nuova realtà, infatti, doveva rappresentare lo strumento per superare gli attriti e per avviare una sinergia volta a preservare e a far crescere il patrimonio sportivo delle due precedenti società, ma tale sinergia non si è mai realmente concretizzata e, al contrario, i poli si sono sempre più allontanati. Di conseguenza, il ritorno ad Arezzo Rugby è stato il passaggio più naturale con cui la dirigenza ha riaffermato la propria identità e il proprio progetto tecnico e sportivo. 

«Il cambio di denominazione - ricorda il presidente Francesco Cherubini - rappresentava il nostro sforzo condiviso con l'amministrazione e con la Vasari per creare una nuova realtà in grado di riunire il rugby locale. Negli ultimi mesi, nonostante gli sforzi, è mancata la possibilità di collaborare, dunque con orgoglio torniamo ad essere Arezzo Rugby per portare avanti con rinnovata convinzione i nostri progetti».

La distanza tra le due società è stata rimarcata anche dallo stage internazionale della scorsa settimana che, ospitato in via dell'Acropoli, ha portato ad Arezzo alcuni dei migliori tecnici europei. All'evento hanno partecipato quasi cinquanta atleti da Emilia Romagna, Toscana e Veneto mentre il rugby cittadino è stato rappresentato solo dai ragazzi dell'Arezzo Rugby, che hanno vissuto cinque giorni di allenamenti intensivi con le tecniche più divertenti e spettacolari di questo sport. Ad aver fatto tappa in città sono state infatti personalità di assoluto spessore come Lynn Evans (consulente della federazione inglese) e Ben Pegna (tecnico della nazionale inglese di rugby a sette), oltre ad esponenti della massima serie francese che si sono calati con umiltà e disponibilità nella realtà locale per proporre una preziosa opportunità di formazione e di crescita sportiva. 

L'evento ha rappresentato una bella vetrina turistica per Arezzo e per la Toscana, ed ha catalizzato l'attenzione anche di una leggenda del rugby italiano come Franco Ascantini che ha arricchito lo stage con la propria presenza e si è complimentato per l'iniziativa. «Abbiamo vissuto cinque giorni di grande rugby - aggiunge il direttore tecnico Dario Senesi - con una proposta di altissima qualità che ha riscosso apprezzamenti da tutta Italia e che ora vogliamo sviluppare nel progetto sportivo dell'Arezzo Rugby».


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