Dentro il carcere degli orrori di Sednaya: «È un lotta contro il tempo per trovare i detenuti che potrebbero essere nascosti nelle celle segrete»
Attualità venerdì 03 luglio 2020 ore 07:00
Ralli: "Liberare Arezzo dall'isolamento"
Il candidato sindaco del centrosinistra apre la campagna elettorale. Potenziamento dell'ospedale tra le priorità. Stoccata a Ghinelli sul caso Coingas
AREZZO — Arezzo "in ritardo, ferma, isolata nei rapporti istituzionali con Regione e Governo". Arezzo da rimettere in moto con un “grande piano” di sviluppo e una visione a medio e lungo termine.
Luciano Ralli, candidato sindaco del centrosinistra declina i concetti-chiave con cui si presenta agli aretini e apre la campagna elettorale per le amministrative. Sceglie un luogo evocativo, e sta bene attento a richiamare segni e simbologia della storia aretina, mixandoli con l'idea di città che ha in testa. Piazza San Domenico è uno dei centri vitali, dal punto di vista artistico ma anche solidale.
E' la piazza dove la Caritas aiuta chi ha bisogno; la piazza della chiesa che custodisce il Crocefisso di Cimabue e perfino “luogo del primo conclave della Chiesa cattolica” , scandisce Ralli (chiaro il richiamo alla componente cattolica dello schieramento). E' la piazza dove dall'8 settembre 1943 alla primavera del 1944 padre Raimondo Caprara si prese cura dei partigiani. Passaggi rimarcati davanti alla gente seduta a distanza anti-Covid e in piedi ai lati della piazza.
Ci sono i vertici del Pd (i segretari provinciale Ruscelli e comunale Caneschi), gli esponenti del governo e dell'assemblea regionale - l'assessore a Infrastrutture e Trasporti Vincenzo Ceccarelli, la vicepresidente del Consiglio toscano Lucia De Robertis -, l'ex sindaco di Arezzo, già membro del Csm Giuseppe Fanfani, oggi Garante toscano per diritti dei detenuti. Tra gli altri, la “pasionaria” dem Donella Mattesini, Caroti e Banchetti, gli ex parlamentari Vasco Giannotti e Mauro Seppia, oltre al pool di medici aretini, scesi in pista al fianco del collega-candidato.
A “benedire” la sua corsa c'è Eugenio Giani in lizza per la poltrona di Enrico Rossi sotto le insegne del centrosinistra. E' proprio la sinergia con Firenze il filo conduttore dell'intervento di Ralli che evidenzia “il gap di una città chiusa ai rapporti con Regione e Governo, incapace di intercettare risorse europee per assicurare sviluppo alla comunità”. L'idea di fondo sta in un piano per rilanciare ogni settore nevralgico dell'economia e della vita sociale: ci batte il tasto Ralli soffermandosi su uno sviluppo economico sostenibile e solidale; a maggior ragione dopo lo tsunami Covid.
“Arezzo ha bisogno di ritrovare coraggio, fantasia e creatività”, incalza e strizza l'occhio ai giovani “troppo spesso dimenticati da chi governa” promettendo di creare un'apposita Consulta gestita direttamente dal sindaco (musica per le orecchie dei ragazzi di Arezzocista, civica a sostegno di Ralli). L'Ufficio di progettazione europea è una delle cose da fare nei primi cento giorni da sindaco, insieme ai capitoli strategici: dalle infrastrutture all'ambiente. Sul dossier rifiuti collegato alla questione inceneritore (e ipotesi ampliamento) è netto: “No ai rifiuti provenienti dalla Toscana”.
Se sul versante della cultura l'idea è creare “un brand Arezzo”, è sulla sanità che il candidato sindaco del centrosinistra insiste proponendo un piano per fare della città “un laboratorio della sanità regionale”. Obiettivo che passa dalla ristrutturazione di parte dell'ospedale San Donato, oltre al potenziamento della rete sanitaria territoriale.
E mentre tutti, in piazza San Domenico attendono o auspicano parole di fuoco sulla vicenda Coingas, Ralli concede solo una stoccata alla fine dell'intervento rivolta al sindaco Ghinelli (dopo il botta e risposta in consiglio comunale): “Non parlo della questione Coingas, per me è chiusa, perchè un sindaco che risponde all'interrogazione consiliare con una lettera dell'avvocato, si commenta da solo”. E' un antipasto del clima della campagna elettorale, appena allo start.
Lucia Bigozzi
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