Attualità martedì 05 luglio 2022 ore 11:45
Parrucchieri e estetisti, ad Arezzo è boom abusivi
Sinergia tra Cna e polizia municipale per combattere il fenomeno esploso ancora di più con la pandemia. Qui media più alta che nel resto d'Italia
AREZZO — Uniti contro l’abusivismo. Al via la campagna per la legalità di Cna Benessere per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di affidarsi esclusivamente a professionisti che operano nel pieno rispetto delle regole.
La campagna, attiva su tutto il territorio nazionale, ad Arezzo ha visto
l’incontro tra Paolo Berti, presidente degli Acconciatori Cna, e il
comandante della Polizia Municipale, Aldo Poponcini, per favorire la
collaborazione con le istituzioni ed affrontare il dilagare della piaga
abusivismo.
Una piaga in continua espansione, come confermano i dati, che mette a
repentaglio la salute dei cittadini e la tenuta degli operatori che rispettano
le regole.
Il tasso di irregolarità di acconciatori e centri estetici continua a
registrare il valore più alto, paragonato agli altri settori produttivi, e a
livello locale supera di gran lunga quello medio nazionale.
Ricorda Paolo Berti, presidente Cna Acconciatori: “Qualche anno fa erano state rese note le stime sull’incidenza del lavoro nero nel settore acconciatura e benessere, ebbene il risultato fu che il reddito prodotto al nero era pari a quello regolarmente contabilizzato. Una stima che ci aveva fatto strabuzzare gli occhi, perché aveva dato una forma a quella che fino a quel momento era solo una sensazione. Con la pandemia, le cose sono addirittura peggiorate”.
“Chi lavora abusivamente non ha nel suo core business l’aggiornamento, non sa dei nuovi prodotti abbinati a nuove tecniche, della ricerca continua. Il suo intento è offrire prestazioni a basso costo, svendendo così la professione” insiste ancora.
La campagna per la legalità si svolge a stretto contatto con la polizia municipale di Arezzo: “E ci tengo a ringraziare Aldo Poponcini, per la prima volta un comandante della Municipale si mette a disposizione personalmente per combattere questo fenomeno deprecabile”. Dal canto suo Poponcini spiega: “Le istituzioni hanno bisogno dell’input da parte dell’associazione di categoria, perché i controlli avvengono su segnalazione. Perciò è importante collaborare affinché il fenomeno dei professionisti abusivi venga non dico debellato, sarebbe tanto bello quanto poco realistico, ma almeno contenuto nei minimi termini”.
Poponcini, infine, ricorda come durante il lockdown le segnalazioni si siano
moltiplicate: “in quella fase abbiamo avuto un’esplosione di segnalazioni che
hanno portato a una decina di sanzioni per parrucchieri ed estetisti
abusivi”.
Chi lavora abusivamente non solo si fa beffe delle regole, non solo mette a
rischio la salute dei clienti ma, se scoperto, rischia di incorrere in severe
sanzioni, dal punto di vista fiscale, sanitario e amministrativo".
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