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Attualità lunedì 21 dicembre 2015 ore 17:47
Bilancio da record per Streetfood
Quasi due milioni di persone appassionate di cibo di strada nelle 28 tappe dello Streetfood Tour,sempre più italiani scelgono il cibo da strada
AREZZO — Negli eventi di quest’anno sono state raggiunte in tutta Italia quasi due milioni di persone che hanno consumato oltre 1 tonnellata di fritto di pesce e 600 quintali tra patate fritte tradizionali e tipo “tornado”. Oltre 50 mila piadine, poi ancora 100 mila arancine, 800 kg di Pane ca’ Meusa, 500 kg di panelle. Oltre una tonnellata di paella spagnola, 60 quintali di carne argentina e 40 quintali di lampredotto. Dalla Puglia sono arrivati più di 70 quintali di bombette e 600 sono i kg di lime per i cocktail “on the road”. Dall’Abruzzo 120 mila arrosticini e dalla Toscana 600 kg di carne Chianina per hamburger. Un successo non solo per gli organizzatori degli eventi, ma da condividere con gli operatori economici del settore e le realtà territoriali che hanno creduto in questo progetto. Anche decine di eventi collaterali, momenti di confronto e convegni, un concorso dedicato alla stampa nazionale e decine di concerti che hanno fatto da sfondo alle varie tappe.
Da Marzo 2016 ripartirà ufficialmente lo Streetfood Tour, che già ha un programma ben delineato che sarà presentato ad anno nuovo. Non solo le conferme di città che già hanno partecipato quest’anno al tour, ma anche la richiesta di nuove realtà in Italia che hanno scelto il cibo di strada con la tendina, quello garantito dall’associazione, per animare piazze e strade. Streerfood è un marchio registrato che rappresenta un nuovo format del cibo di strada per i parchi commerciali, l’idea è quella di integrare l’offerta commerciale dei Centri attraverso la presenza di apecar e truckfood selezionati che diventino ambasciatori di una cultura del buon cibo raccontando una storia ed una tradizione tutta italiana all’insegna del mangiare sano.
«Vogliamo sottolineare che la nostra realtà si distingue da tutte le altre, nate sull’onda positiva di questi ultimi anni – spiega Ricciarini – soprattutto perché si pone come obiettivo principale quello di far conoscere al consumatore il cibo di strada. Un cibo vero e genuino, preparato da persone abili nel loro mestiere che con il lavoro di ogni giorno hanno dato vita ad un racconto fatto di ricette tipiche regionali».
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