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Attualità sabato 20 marzo 2021 ore 10:33

Così è nata la cooperazione sociale ad Arezzo

La storia di Fernanda Minucci, in pensione da pochi giorni. E' stata la fondatrice di Sodiser, la prima realtà locale di questo ambito



AREZZO — Negli anni in cui iniziò a lavorare, la cooperazione sociale non esisteva nemmeno. E lei contribuì a crearla ad Arezzo. Quando è andata in pensione, nei giorni scorsi, la cooperativa Sodiser che aveva promosso è ormai entrata a far parte di Betadue, una delle maggiori cooperative sociali di tipo B in Toscana.

Lei si chiama Fernanda Minucci ed è il simbolo della storia di questo settore in provincia di Arezzo. La data d'avvio è il 1986. Fernanda Minucci lavorava nel Dipartimento di salute mentale occupandosi del coordinamento dei soggetti svantaggiati impegnati nei tirocini per agli inserimenti lavorativi. "Sodiser nacque per dare la possibilità e la dignità del lavoro alle persone più fragili, iniziando dai corsi di cucito e da altre attività. Fu la prima società di fatto e poi cooperativa sociale nel 1986, appena la legge ne consentì la formazione fu la prima cooperativa sociale nella provincia di Arezzo".

Minucci divenne Presidente di Sodiser nel 1998 e lo è rimasta fino al 2018 quando è confluita in Betadue. Ed è stata protagonista anche della nascita di Coob nel 2004, consorzio di cooperative sociali di tipo B di cui fu Presidente per 6 anni e che oggi è uno dei maggior consorzi di questo tipo nell'Italia centrale.

Cosa è cambiato negli anni? "Si è affermata la logica del massimo ribasso nella gare pubbliche e le piccole cooperative che si occupano realmente degli inserimenti dei soggetti svantaggiati, hanno avuto molte difficoltà - sottolinea ancora Minucci. Il passaggio dalle gare riservate a quelle europee è stato un salto eccessivo in grado di compromettere i progetti d'inserimento lavorativo delle persone più fragili". La cooperazione sociale di tipo B è comunque cresciuta nonostante un contesto generale avverso. "C'è molta disattenzione verso le persone svantaggiate. Non c'è più nemmeno grande comprensione e prevalgono individualismo ed egoismo. La nostra risposta è stata quella opposta: solidarietà e aggregazione.

In questo contesto nasce l'idea della fusione tra Sodiser e Betadue. "La ragione è la condivisione dei valori di appartenenza". "I giovani soci non la perderanno - chiosa Gabriele Mecheri, Presidente di Betadue. Storie come quella di Fernanda ci rendono orgogliosi di appartenere alla cooperazione sociale".


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