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Attualità venerdì 21 ottobre 2022 ore 11:00

Crisi risolta ma i negozi di intimo ancora chiusi

I punti vendita cittadini dopo l'accordo che ha salvato 26 dipendenti non sono ripartiti. Ma neppure sono trascorsi i 30 giorni previsti



AREZZO — L'annuncio è arrivato nelle scorse settimane. Ad oggi, però, i negozi di intimo - Calzedonia, Tezenis ed Intimissimi - di Arezzo non hanno ancora riaperto dopo le saracinesche abbassate a maggio. Di conseguenza i 26 dipendenti "salvati" stanno ancora aspettando di rientrare al loro posto.

Infatti, dallo scorso 3 ottobre, quando dai sindacati era arrivata la nota ufficiale sulla ripartenza delle attività non si è vista la ripartenza. Le porte sono sempre chiuse e le vetrine coperte con grossi fogli di carta. 

Ma cosa prevedeva la soluzione della crisi? Lo aveva spiegato la Filcams Cgil in una nota ufficiale appunto due settimane fa "oggi pomeriggio è stato siglato un accordo tra sindacati, Calzedonia e la curatela della liquidazione giudiziaria della società aretina che aveva la proprietà dei 5 negozi che è quindi passata interamente a Calzedonia che si impegna a riassorbire, entro 30 giorni, tutti i 26 lavoratori garantendo loro non solo l’applicazione del contratto nazionale ma anche il mantenimento di inquadramento, mansioni e retribuzione. Le lavoratrici saranno assunte con il riconoscimento di anzianità convenzionale dalla data di assunzione da parte della vecchia società con i relativi scatti di anzianità. Alle apprendiste verranno prorogati i contratti. Si prevede che i negozi possano riaprire fin dalla prossima settimana".

Da questa ultima affermazione si evinceva un certo ottimismo dei sindacati, ma va anche detto che i tempi previsti erano di almeno un mese che in effetti non è ancora trascorso.

"E’ stata una vertenza lunga e difficile – aveva commentato la dirigente Filcams Bianca Marinari, tra i firmatari dell’intesa. - I nostri obiettivi erano non solo la difesa dell’occupazione ma anche di tutti i diritti che le lavoratrici avevano maturato in questi anni. Con l’accordo, possiamo dire che nessuno ha perduto 1 euro. Ed è un ottimo risultato tenendo conto che la vertenza era iniziata con l’ipotesi di chiusure e licenziamenti. La lavoratrici hanno sostenuto la lotta sindacale, rendendo possibile l’intesa. E sia Calzedonia che la curatela della vecchia società hanno dimostrato disponibilità nel giungere ad un accordo che salvaguardasse tutti i diritti delle lavoratrici”.

L'auspicio, in vista del termine dei 30 giorni, è che le vetrine tornino ad illuminarsi quanto prima.


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