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Attualità mercoledì 04 novembre 2020 ore 19:13
Emergenza Covid, Ghinelli vuole ospedali da campo
Il sindaco e il vice: "non possiamo più smontare i presidi delle nostre città. Situazione allo stremo". E pensano a un ricorso alla Protezione Civile
AREZZO — L'emergenza sanitaria non molla la città e la provincia. E la preoccupazione per la tenuta e la risposta degli ospedali sale insieme al numero dei casi.
A prendere una forte presa di posizione sono il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e il vice Lucia Tanti: “la situazione con questi numeri è già allo stremo o lo sarà a breve. Ci troviamo a dover fronteggiare un contesto che si sta facendo progressivamente sempre più critico e che sta mettendo in seria crisi i presidi ospedalieri del territorio. E’ assolutamente necessario provvedere con urgenza a dare corpo a soluzioni alternative che siano in grado di preservare e garantire il diritto dei cittadini all’assistenza sanitaria.
Non possiamo immaginare che le nostre strutture si trasformino tutte in ospedali Covid: di fronte a questo scenario inaccettabile, la nostra proposta è quella di progettare e realizzare fin da subito, in collaborazione con la Protezione Civile, strutture speciali emergenziali in grado di ospitare i pazienti Covid e restituire gli ospedali al loro servizio”.
Alla luce delle riunioni tenutesi nella giornata di oggi, la prima con i Sindaci dell’area sud-est, una seconda con i Sindaci di Bibbiena e Sansepolcro ed infine una terza di nuovo con tutti i Sindaci, il vicesindaco Tanti ha portato la proposta ufficiale del sindaco Ghinelli, ovvero quella della realizzazione di ospedali da campo attrezzati ad accogliere e curare i pazienti affetti da Coronavirus, nonché il recupero di quelli dismessi, la sola soluzione, questa, per consentire ai presidi territoriali, a partire dal San Donato, di tornare ad una regolare attività.
Proprio per la diffusione del virus in aumento e il sempre maggior numeri di ricoveri da Covid si sta facendo infatti decisamente critica la situazione dei nosocomi del territorio aretino.
“Il picco di contagi e i numeri crescenti di ricoveri in malattie infettive e nei reparti di terapia intensiva sta portando al collasso le strutture mettendole nella condizione pericolosa di non poter più garantire le cure per tutte le altre patologie. Dobbiamo fare di tutto per contrastare la diffusione del virus e le conseguenze di una pandemia che sta assumendo anche da noi profili davvero preoccupanti. Tra questi, lo spettro della mancanza di assistenza sanitaria è tra i peggiori: confidiamo di poter al più presto poter procedere verso una concreta soluzione alternativa”, concludono Ghinelli e Tanti.
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