Arezzo, fuga per la vittoria "finale"

AREZZO — Il finale di campionato dell’Arezzo assomiglia al tappone dolomitico del Giro d’Italia dove i due ciclisti lottano ruota a ruota per arrivare in cima alla montagna in solitario. Dopo aver attaccato, subito la rimonta e la crisi che rimetteva in gioco tutto adesso sembra davvero che la scelta del tempo per lasciare sul posto l’avversario sia davvero quella decisiva per arrivare alla vittoria finale.

La quinta vittoria consecutiva del Cavallino permette un allungo di cinque caselle sulla Pianese che si ferma in casa contro il Ghiviborgo. Quando mancano otto gare al termine dal campionato cinque punti iniziano a essere tanti ma non sufficienti per iniziare a sognare.

La vittoria contro il Città di Castello regala tre punti con una prestazione bruttina dove con il minimo sforzo la squadra amaranto ha raccolto il massimo. Queste sono le gare più difficili, si sapeva, ma dall’Arezzo ci si aspettava qualcosina in più. Il lancio di Zona per Gucci che salta il portiere con un pallonetto per portare in vantaggio l’Arezzo è stata la cosa più bella della partita ma da lì in avanti la squadra ha prodotto poco. Se la fase offensiva non ha dato molto c’è da dire che quella difensiva non ha mai rischiato. Il rammarico più grande è quello di non aver saputo dare nel secondo tempo il colpo finale facendosi prendere da cattivi pensieri che ne hanno condizionato la gestione finale del match.

La squadra di Indiani poteva gestire meglio il possesso palla quando era il momento di togliere fiato alla squadra avversaria invece si è fatta prendere dalla paura di poter subire il pareggio rinunciando a ciò che sa fare meglio, giocare a calcio. Nessun dramma nel calcio a volte è meglio non rischiare niente e portare a casa il risultato e così è stato.

Otto giornate alla fine del campionato 24 punti in palio un vantaggio di 5 punti sulla Pianese. È questo il resoconto finale dunque dopo la 26esima giornata. Quinto successo consecutivo per Indiani con otto reti all’attivo e una subita. L’imbattibilità di Trombini sale a 327’ minuti. Sono questi i numeri della squadra amaranto dopo la sberla rimediata a Terranuova. Il tabellino di marcia della Pianese nelle ultime cinque gare vale due vittorie un pareggio e due sconfitte, cinque reti fatte e altrettante subite. Il Cavallino guadagna otto punti sulla diretta concorrente con una media di 1,6 a partita.

Leggendo i numeri sembra davvero una fuga, non decisiva come dice l’allenatore amaranto nel dopo gara, ma importante sicuramente. Con questo vantaggio adesso manca da salire l’ultimo scalino e dare completezza ad una squadra che nel corso della stagione è cresciuta e maturata moltissimo. L’ultimo passaggio necessario nelle ultime otto giornate sarà quello di saper gestire le gare senza farsi prendere dalla “paura di vincere”. La squadra è molto giovane è vero ma alcuni elementi di esperienza ci sono a cominciare dal suo capitano Settembrini. Nessun timore, ma consapevolezza di affrontare una gara alla volta pensando solo a quella e così facendo il Cavallino arriverà alla fine a braccia alzate.

Migliore condizione per arrivare al derby domenica prossima contro il Livorno non ci poteva essere, tanto entusiasmo ma sempre con i piedi per terra fino a quando la riga bianca del traguardo non sarà superata. 

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