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Politica venerdì 14 maggio 2021 ore 10:00

"No alle Fondazioni", raccolta firme al mercato

Sabato al Giotto il gazebo della Uda. L'obiettivo è quello di aprire un dibattito con l'Amministrazione sul tema dei servizi educativi e sociali



AREZZO — Il tema delle Fondazioni fa discutere molto in città. Se la maggioranza vede questa come un'opportunità per erogare servizi migliori e immediati, per l'opposizione significa privatizzare un qualcosa che deve restare pubblico.  Insomma, un dibattito forte e che tocca temi molto "caldi" come quello dei servizi educativi e del sociale

Sul fronte del no si alzano "le barricate" e vengono organizzate manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica.

Così sabato 15 maggio, al mercato settimanale di viale Giotto, avverrà la raccolta firme volta a concretizzare il percorso partecipativo “Insieme. Per decidere il futuro dei servizi educativi e sociali di Arezzo con la partecipazione dei cittadini”, promosso da UDA- Unione Donne per Arezzo in collaborazione con il neonato Coordinamento “Arezzo non ha bisogno di fondazioni”

Un progetto ambizioso e impegnativo che ha come obiettivo quello di aprire la strada al dibattito e al confronto sul tema delle due nuove fondazioni annunciate per i servizi educativi e i servizi sociali.

Presentato lo scorso 5 maggio all’Autorità di Garanzia per la Partecipazione della Regione Toscana, il progetto punta a coinvolgere direttamente la cittadinanza attraverso l’attuazione di un percorso partecipativo che permetta alla collettività di esprimere idee e valutazioni sulle politiche locali relative all’educazione infantile e all’ambito socio-assistenziale, contrastando l’esternalizzazione di due funzioni fondamentali di competenza del Comune.

“Sull’istituzione delle fondazioni per i servizi educativi e i servizi sociali, attualmente non c’è chiarezza e fino ad oggi sono mancate anche occasioni di confronto collettivo sul tema- spiega Gabriella Cecchi, presidente del Comitato Uda- Unione Donne per Arezzo. - Ma è certo che, dinnanzi alla prospettiva di delegare a soggetti privati la gestione delle attività, delle risorse e delle professionalità connesse alle politiche educative e sociali, occorre aprire un dibattito a cui possa partecipare tutta la città. Non basta dire no alle fondazioni. Bisogna fare di più. Bisogna informare i cittadini sul funzionamento del settore educativo e di quello sociale, raccogliere le loro opinioni e testimonianze, spiegando cosa significhi esternalizzare e privatizzare e quali rischi corrono gli utenti dei servizi. In tal senso il percorso partecipativo che abbiamo presentato in Regione vuole essere uno strumento che consenta alla cittadinanza di prendere la parola su tematiche che la riguardano da vicino”.

Dalla prima mattinata di sabato, presso il gazebo allestito al mercato cittadino (postazione antistante l’ingresso principale del parco, di fronte al Bar Giotto) sarà dunque attiva la raccolta firme grazie alla quale il percorso partecipativo proposto da UDA e dal Coordinamento potrà essere validato dall’Autorità regionale. Potranno firmare tutti coloro che sono interessati a sostenerlo: italiani e stranieri purché residenti nel Comune di Arezzo, di età superiore a sedici anni. Altri gazebo per distribuire materiale informativo e raccogliere le firme saranno aperti nei giorni successivi, in varie parti della città e in orari diversi.


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