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Sport domenica 21 novembre 2021 ore 19:50

La voglia c'è ma la "cazzimma" manca: IL PAGELLONE

L'Arezzo combatte in dieci ma non porta a casa la vittoria. I bonus sembrano finiti. Due punti in tre gare e domenica c'è la trasferta a Poggibonsi



AREZZO — Uscire dal campo al 95', aver giocato per oltre un'ora con un uomo in meno e subire la rete del pareggio al minuto 88 lascia molto amaro in bocca.

Partita doppia.
Una partita dai due volti quella disputata oggi dall'Arezzo contro il San Donato Tavarnelle. Nella prima mezz'ora di gioco gli amaranto fanno la partita che aveva preparato alla vigilia: aspettare l'avversario e ripartire per imbucare la difesa. Mariotti la voleva così e dal 23' al 30', in sette minuti, il Cavallino colpisce per ben due volte. Dal 31' al 95' la squadra amaranto gioca in dieci e difende molto bene senza mai subire la pressione dell'avversario. Sembrerebbe fatta ma ecco che arriva la doccia fredda. Al 76' gli ospiti accorciano le distanze con Pino. Al Comunale "cambia il vento". Gli amaranto accusano l'inferiorità numerica e diventano "timidi"  e impacciati. Al 88' Marzierli trova la rete del pareggio che consente al San Donato di impattare una partita e "annichilisce" il Cavallino.

Formazione.
Mariotti cambia ancora. Dentro Biondi, in mezzo alla difesa (autore della seconda rete), mentre affida le chiavi del centrocampo alla coppia Aliperta-Pisanu. Assetto giusto, la difesa acquista sicurezza e rischia solo in un paio di occasioni nei primi 20'. Aliperta, be spalleggiato da Pisanu, rende più solido il centrocampo che difende e gioca meglio rispetto al passato. In attacco Foggia e Strambelli con Mancino, voto 4 (imperdonabile la sua ingenuità che ha costretto l'Arezzo in 10)  dietro al centravanti amaranto.

Difesa.
Nelle prime nove giornate la retroguardia amaranto aveva commesso grossolani errori che facevano storcere la bocca. Oggi, contro l'attacco più forte del campionato che segna oltre 3 reti a partita, è stata quasi perfetta. Il muro eretto dagli amaranto ha retto per 76', poi però è stato infilato nelle uniche due vere occasioni concesse. Da registrare.

Dettagli.
Sono quelli che stanno condizionando il campionato e che ci possono far vincere o perdere il campionato. Su questo aspetto in casa amaranto c'è ancora molto da lavorare e mister Mariotti deve trovare al più presto rimedio perché per salire di categoria non bastano solo nomi roboanti. Uomo avvisato... .

Non ce lo possiamo permettere.
Il numero 8 amaranto Domenico Aliperta abituato a vincere campionati in serie D nel post gara lo dice chiaramente "non ce lo possiamo permettere, da ora in avanti non possiamo più sbagliare". Arrivati a quasi un terzo del campionato i punti da recuperare sono cinque e domenica c'è la trasferta a Poggibonsi. Nelle ultime tre gare l'Arezzo ha raccolto solo due pareggi, una media troppo bassa per le ambizioni di promozione. L'esperienza aiuta a vincere, seguire Aliperta.

Il valore del San Donato e dell'Arezzo.
Gli amaranto hanno fatto la partita che volevano fare e per un niente (ancora una questione di dettagli) potevano anche portare a casa i tre punti. Ma se guardiamo la prima mezz'ora di gioco il San Donato, benché sotto di due reti, ha dimostrato di meritare la testa del campionato. Squadra organizzata benissimo e con ottime individualità. Il bravo Indiani è venuto ad Arezzo per imporre il gioco della sua squadra senza alcun timore reverenziale. La personalità dimostrata dai gialloblu è quella che manca all'Arezzo. Resta difficile pensare come una squadra costruita per ammazzare il campionato oggi manchi di carattere per portare a casa, anche lottando con i denti, una vittoria che in questo caso avrebbe avuto un valore doppio. 

Cristiano Tromboni.
Promosso in settimana a direttore sportivo della prima squadra tra pochi giorni si immergerà, anima e corpo, nel mercato di riparazione. Acquisti mirati che devono essere di livello ancora superiore di quelli portati in estate da Vincenzo De Vito. La squadra ha carenze e difetti strutturali che devono essere subito corretti. Sarà un mercato da IN o OUT per molti con verdetti senza prova d'appello.

Cartellino Rosso.
In molte delle precedenti partite Mancino è stato uno dei migliori in campo, ma quello fa parte del passato. Oggi ha commesso il peggiore errore che un calciatore può fare. Si fa buttare fuori dopo poco più di mezzora con la squadra in vantaggio per 2-0 contro la capolista. Non ci possono essere giustificazioni per una tale leggerezza. Mancino finisce dietro la lavagna e meriterebbe pure di stare in ginocchio sui ceci.

Gli arbitri che non vedono di buon occhio l'amaranto.
Mariotti non cerca alibi e preferisce non parlare più degli arbitri. Bene, scelta che condividiamo in pieno anche perché deve concentrarsi sui famosi "dettagli", o chiamatela cazzimma da inculcare sui suoi giocatori che, da un mese a questa parte, non riescono più a dominare e chiudere le partite. Ma noi non dobbiamo allenare e diciamo apertamente che l'arbitro di oggi ha agito con due pesi e due misure. Giusta l'espulsione di Mancino che ha lasciato l'Arezzo in 10, ma il cartellino rosso doveva essere estratto anche per Pino del San Donato che al 42' ha falciato Foggia che si stava involando verso la porta. 

Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata


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