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Attualità venerdì 15 aprile 2022 ore 21:00

Prezzi alle stelle, agricoltori aretini esasperati

stefani

Pronti alla protesta del 20 aprile. Rincari dei concimi al 300%, di mangimi e fertilizzanti al 170%. Predatori e animali selvatici fuori controllo



AREZZO — Decine e decine di agricoltori da Arezzo pronti a mobilitarsi per chiedere alla politica "scelte coraggiose e adeguate a contrastare gli effetti del rincaro di materie prime e carburanti, a fronteggiare le conseguenze dell’emergenza climatica come anche a contenere i danni causati dalla fauna selvatica ormai da tempo fuori controllo".

Mercoledì 20 aprile partiranno in tanti per raggiungere Venturina Terme (nel comune di Campiglia Marittima), sede scelta da Cia-Agricoltori Italiani per la terza e ultima manifestazione interregionale.

Gli imprenditori aretini, insieme ai colleghi provenienti da tutta la Toscana, si uniranno ai manifestanti da tutte le regioni del centro Italia.

La grande e convinta adesione dalle campagne della provincia è la spia di un ormai diffuso malessere che attraversa tutti i settori, dall’allevamento alle colture, toccando pesantemente anche le attività complementari come agriturismo, vendita diretta e agri-ristorazione.

"In questa zona – come già denunciato da Cia Arezzo - i rincari sui concimi che toccano il 300 per cento, il raddoppio del prezzo dei mangimi e i fertilizzanti che costano fino al 170 per cento in più rispetto al recente passato rischiano di dare il colpo di grazia a tante imprese, già messe a dura prova da due difficili anni, segnati dalla pandemia, e preoccupate per il clima di incertezza generale e le conseguenze economiche legate alla guerra russo-ucraina".

Sul tappeto poi c’è l’ormai annosa e incancrenita emergenza creata dall’esubero degli animali selvatici e dei predatori, aggravata, di recente, anche dalla diffusione della peste suina. 

"I tentativi fino ad oggi attuati dalla Regione Toscana infatti non sono bastati ad affrontare in modo concreto il problema". Così gli agricoltori e allevatori aretini scendono in piazza per chiedere, in aggiunta ai provvedimenti di carattere regionale, una riforma radicale della Legge 157 del 1992, normativa troppo datata per affrontare e regolamentare un problema ormai abbondantemente fuori controllo in un territorio dove ogni anno gli animali selvatici sono responsabili di decine di incidenti stradali e di milioni di danni all’agricoltura.

I temi della mobilitazione sono stati illustrati da Cia Arezzo a tutti i sindaci della provincia, al Prefetto e ai parlamentari di zona. Unanime l’attenzione e la massima condivisione delle preoccupazioni e delle proteste di agricoltori e allevatori. Alcuni di loro, per manifestare sostegno e adesione, hanno deciso di partecipare personalmente alla manifestazione.

L’iniziativa è stata annunciata oggi dalla presidente Serena Stefani, al termine dell’incontro organizzativo con il personale.


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