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Cronaca martedì 30 novembre 2021 ore 06:00
Processo Coingas, nuova tappa in aula
Questa mattina secondo udienza nell'ambito del procedimento che coinvolge nomi importanti della politica cittadina
AREZZO — Si torna in aula, questa mattina alla Vela, per la seconda udienza del processo Coingas, che contiene anche i filoni relativi a Multiservizi ed Estra. Undici gli imputati, tra cui il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, l'assessore Alberto Merelli, il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi, l'attuale vertice di Coingas Franco Scortecci, il consigliere comunale Roberto Bardelli.
La vicenda ha creato un polverone, e continua a scaldare gli animi, della politica locale.
Due degli indagati, rinviati a giudizio insieme agli altri, ossia il "grande accusatore" Sergio Staderini e l'avvocato pratese Bigiarini hanno scelto il rito abbreviato. La condanna del Gup è arrivata lo scorso luglio e le motivazioni sono legate al fatto che le società coinvolte sono state considerate pubbliche dal Giudice. Ma la gran parte della linea difensiva dei legali che assistono gli imputati si basa proprio sull'intenzione di dimostrare il contrario.
Il procedimento invece si è aperto il 2 novembre. Ma la prima udienza, decisamente lampo, si è subito arenata sull'ammissione delle parti civili, una battaglia tra legali che si era vista anche in fase preliminare. Il nodo della questione riguarda in special modo uno dei capi di imputazione, ossia il favoreggiamento. Oggi il Giudice si esprimerà su questa eccezione e anche quella presentata dal legale Alboni, che difende Bardelli, di separare lo stralcio Multiservizi.
Si sono costituiti in sede civile quasi tutti i Comuni della provincia, ad eccezione di Arezzo, Bibbiena e Castiglion Fibocchi.
Di certo sarà un processo combattuto. Un colpo di scena è arrivato anche nelle ultime ore. Dopo il parere negativo di Anac, il Presidente di Estra Francesco Macrì è decaduto dal suo incarico. Sono già stati annunciati ricorsi al Tar. La questione contestata è la stessa finita nelle aule del Tribunale: il lasso di tempo, troppo breve, tra la nomina al vertice della Multiutility e il precedente mandato come consigliere comunale.
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