Dentro il carcere degli orrori di Sednaya: «È un lotta contro il tempo per trovare i detenuti che potrebbero essere nascosti nelle celle segrete»
Giostra Saracino lunedì 05 settembre 2022 ore 13:35
Quando Santo Spirito trasforma i sogni in realtà
Primo posto, terzo cappotto in dieci anni. Cicerchia-Scortecci invincibili. Bene Crucifera da dieci. Montini ritrovato. Foro: manca ancora qualcosa
AREZZO — Una Giostra come quella di ieri un quartierista la può solo sognare, invece Porta Santo Spirito i sogni li trasforma tutti in realtà. Quello che più lascia tutti attoniti non sono tanto le vittorie, i numeri, i record quanto la semplicità con il quale vengono raggiunti.
Il capitano Marco Geppetti parla di famiglia e lavoro, il Rettore Ezio Gori lo aveva detto il giorno prima al popolo gialloblù durante la cena propiziatoria.
Quella di ieri è una delle Giostre più facili da
leggere: la Colombina giostra e fa dieci, se gli avversari riescono
a tenersi aggrappati si va agli spareggi, ma nulla possono alla distanza perché ad ora è impossibile resistere alla loro bravura.
E così è stato, Porta
Crucifera è stata capace di affermare sulla lizza una nuova giovane coppia
da dieci, ma nulla ha potuto alla distanza perché l’esito degli spareggi
forse appariva già scontato. I rossoverdi non sono riusciti ad approfittare del
quattro di Scortecci e la qualità tecnica e mentale di Cicerchia-Scortecci e
dell’area tecnica non lascia scampo a nessuno.
Una Giostra che fa da spartiacque e che rimarrà scolpita nel libro del Saracino, dove la coppia di Santo Spirito riesce a vincere la dodicesima Lancia d’Oro in dieci anni (21 edizioni) risalendo la classifica dell’albo d’oro fino al primo posto che non riassaporava dagli anni ‘80, terzo cappotto (fino al 2012 ne aveva fatto uno solo nel 1934) sono alcuni dei numeri da record.
Nell’edizione settembrina sono riemersi i valori tecnici con più giostratori in grado di colpire il cinque, punteggio indispensabile per essere competitivi. Non poteva essere vero il livello tecnico di giugno, dove Santo Spirito vince la Giostra con otto punti stile anni ’80.
Adesso Santo Spirito, per parola del capitano, si rimetterà presto al lavoro per continuare la strada e migliorare alcune cose che possono essere fatte meglio. Lo stile della Colombina sta tutto qui: famiglia, lavoro e sacrificio.
Gli avversari non pensino che ci possa essere appagamento o la pancia piena, questa squadra dopo una vittoria azzera e cancella tutto (se non fosse stato così non sarebbero arrivate 12 Lance in 10 anni).
Mentre il cappotto riparerà dal freddo l’inverno giostresco della Colombina, non possiamo dire lo stesso per gli altri quartieri. Porta Crucifera, come ha detto alla vigilia capitan Branchi, ha adottato la politica dei piccoli passi per risalire la vetta e la Giostra di ieri ne è la dimostrazione. Una Giostra da dieci, perfetta, con gli onori di aver tenuto viva la competizione fino al secondo spareggio. Unico rammarico: non aver chiuso dopo il quattro di Scortecci.
Porta Sant’Andrea esce dalla piazza con un Montini
ritrovato che dimostra di essere un “Giostratore” su cui puntare, mentre a Marmorini
c’è poco da dire: era forte alla vigilia lo è ancora oggi. Porta del Foro
migliora rispetto a giugno ma non è ancora sufficiente.
Parsi, in sella
a Biancaneve debuttante sulla lizza, ha mancato il centro per pochissimo, mentre
Rossi mette il tiro sul quattro verticale. Agli uomini della Chimera la
piazza chiede di più, perché il livello non può essere solo alto, ma perfetto
per essere competitivi. L’inverno giostresco chiede agli sconfitti tanto lavoro
e sacrificio, che poi non è altro che la ricetta di Santo Spirito.
Paolo Nocentini
© Riproduzione riservata
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI