Politica sabato 27 marzo 2021 ore 12:30
"Scuole chiuse, parchi aperti. Perchè?"
Domande e dubbi di Mattesini e Vaccari (gruppo consiliare Pd) per il vicesindaco Lucia Tanti
AREZZO — Il tema della scuola continua a tenere banco ad Arezzo. Ne parlano Donella Mattesini e Valentina Vaccari, gruppo consiliare Pd, che polemizzano con la decisione del Comune di chiudere le scuole.
"Con un atto di imperio, senza alcuna condivisione con il Provveditorato, la vicesindaco ha chiuso le scuole aretine quando i dati confermavano che non c’era alcuna motivazione per chiuderle. I dati dimostrano infatti che le scuole erano molto più sicure dei parchi o dei mercati che il Comune ha invece lasciato aperti, favorendo assembramenti dei giovani che non essendo più a scuola uscivano in libertà riempiendo parchi e strade e piazze del centro storico. Ad Arezzo le scuole sono state chiuse dal 1 di marzo. Dica la vicesindaco, su quali dati ha poggiato tale scelta?".
Mattesini e Vaccari sottolineano che "a quella data, la percentuale degli alunni positivi nel territorio comunale era pari allo 0,35%, con soli 17 positivi tra scuole elementari e scuole medie. Sono forse stati conteggiati anche i quarantenati? Che non vanno conteggiati, ma che comunque assommavano a circa 200. Ed anche i dati delle superiori non erano da chiusura, visto che risulta che i circa 30 studenti positivi erano concentrati in una sola scuola. Perché chiuderle tutte? Perché chiudere ormai da 28 giorni gli studenti aretini a casa?".
Le esponenti del Pd dichiarano che "riaprire le scuole, come ha anche indicato il Governo, è una priorità ed è un impegno che va perseguito con tenacia e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Invitiamo pertanto l’amministrazione ad una azione concertata con il Provveditorato e con la ASL, uscendo da quella torre di comando dove tutto viene deciso in solitudine e con una logica unilaterale, procedendo per strappi come fatto sin qui. La vicesindaca ha anche affermato, come fosse un atto eroico, che alle famiglie saranno azzerati i costi di tutte le rette per i servizi che non hanno potuto usufruire. E ci mancherebbe altro! Tanto più che tali servizi sono stati interrotti per una scelta d'imperio del Comune stesso. I cittadini meritano rispetto, non facile demagogia e manipolazione" concludono Mattesini e Vaccari.
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