Sport domenica 07 novembre 2021 ore 17:35
Arezzo tutti dietro la lavagna, IL PAGELLONE
Cavallino senza gioco e cuore. La Sangiovannese mette in evidenza i limiti della squadra. Mariotti deve trovare la soluzione prima che sia tardi
AREZZO — Brutta, pesante, incomprensibile la prestazione e la sconfitta dell’Arezzo subita in trasferta sul campo della Sangiovannese. Alla vigilia gli azzurri, mai vittoriosi in campionato occupando il penultimo posto in classifica, non potevano far pensare che il Cavallino oggi si poteva sciogliere come neve al sole in un derby dove al seguito c’erano 600 tifosi.
Tutti dietro la lavagna. Oggi non ci sono giudizi o voti da assegnare, dopo una prestazione come quella fatta a San Giovanni tutti dietro la lavagna a riflettere per trovare soluzioni efficaci e durature. La vittoria di domenica scorsa sembrava aver riportato il sereno e invece così non è stato. Carattere, convinzione e determinazione quello che è mancato oggi e deve essere trovato subito, fatto proprio da questa squadra. Senza queste caratteristiche l’Arezzo non riuscirà a vincere la guerra, nonostante il tasso tecnico sia superiore alle altre.
La Sangiovannese oggi ha riportato l’Arezzo sulla terra. Quello che tutti ripetono dal giorno dopo la retrocessione, ora è davanti agli occhi di tutti. Questo campionato non si può vincere con la sola tecnica, ma servono le caratteristiche di cui sopra. Allenatore e società intervengano subito, la rosa è stata costruita con giocatori di categoria e con esperienza in grado di conquistare il risultato finale. Giocare ad Arezzo non é semplice, ma una volta accettata la sfida non ci sono alternative per nessuno.
Primo tempo giocato a ritmo basso con poche idee il cavallino si rende pericoloso solo in due occasioni, al rientro in campo tutti pensano al cambio di passo che però non arriva. Ennesimo rigore causato dalla difesa amaranto e vantaggio dei padroni di casa.
Dalla rete di Vassallo per i restanti 45’ di gioco emergono limiti caratteriali evidenti. Squadra incapace di una reazione una volta in svantaggio. Accade la stessa cosa di Gavorrano: una volta in svantaggio i giocatori amaranto non riescono a cambiare l’inerzia della partita e subiscono passivamente i minuti che li accompagnano al triplice fischio finale.
Se la sconfitta a Gavorrano poteva essere un caso, il secondo indizio è quasi una prova e preoccupa per il prossimo turno sul campo del Tiferno Lerchi, oggi raggiunto nel finale sul campo del Follonica Gavorrano, e per il cammino da fare da qui a maggio.
Sia ben chiaro nulla è compromesso, il cammino è lungo e le battaglie ce ne sono ancora 26 con tutto il tempo a disposizione per raggiungere il traguardo. Preoccupa molto, invece, l’aspetto mentale di una squadra costruita solo per vincere che si mostra debole caratterialmente e oggi incapace di superare il primo ostacolo che le si pone davanti. L’espulsione di Ruggeri è per certi versi la dimostrazione di una condizione mentale (o approccio alla gara) inadeguato per una squadra condannata a vincere. La società, e Mariotti nello specifico, dovranno lavorare in tal senso. Nel dopo partita il mister parla di partita che doveva essere giocata con la sciabola, ma l’Arezzo oggi è sembrato completamente disarmato.
E adesso? Contano solo i fatti: le sconfitte sono due (consecutive in trasferta) e dopo otto giornate, forse troppe per l’Arezzo. Il San Donato Tavarnelle continua a vincere e segnare a raffica con una media di 3,12 reti a partita. Il primo posto solitario con 19 punti inizia a preoccupare.
Serve subito una reazione e che sia duratura nel tempo. L'Arezzo si è forse giocato tutti i bonus che poteva avere a disposizione.
Paolo Nocentini
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