Attualità venerdì 07 agosto 2020 ore 12:08
Ubi Banca rispolvera il prestito d'uso per gli orafi
Nuova tipologia di finanziamento, per sostenere il comparto aretino, che prevede un credito aggiuntivo di almeno il 25% rispetto a quanto già concesso
AREZZO — Rilancio e ripresa di Arezzo. Per agevolare questo, Ubi Banca ha presentato, presso la sede della Camera do Commercio, un'offerta per sostenere il comparto orafo, motore trainante dell'economia locale.
Praticamente è stato rivisto e ampliato il concetto di prestito d'uso. I nuovi elementi distintivi sono la durata, che non potrà superare i 60 mesi e l'acquisizione della garanzia del Medio Credito Centrale applicata a questo particolare strumento di credito che sarà assistito dalla garanzia statale prevista dal Decreto Liquidità.
Il prestito d’uso è una forma di finanziamento attraverso il quale il Distretto si approvvigiona della materia prima per la lavorazione dell’oro. Questa nuova tipologia di Prestito d’Uso in Oro sarà finalizzato, in una prima fase, al consolidamento di operazioni in essere, attraverso l’erogazione di un credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 25 per cento del quantitativo già concesso. Tali operazioni beneficeranno della garanzia Medio Credito Centrale, gratuita per tutta la durata del finanziamento. Successivamente, l’iniziativa verrà estesa anche ad operazioni di Nuova Finanza, che interesserà nuova clientela e nuove richieste.
Quindi, più materia prima nei caveau degli orafi aretini che potranno così incrementare la loro produzione ed offerta senza dover sostenere gli ingenti costi relativi all'acquisto di ulteriore metallo.
Alla presentazione di questo progetto, illustrato da Cristian Fumagalli, responsabile per la banca dell'area territoriale Lazio-Toscana-Umbria, erano presenti anche il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi, il segretario generale dell'Ente Marco Randellini ed i componenti della Consulta Orafa provinciale tra cui il presidente Luca Parrini di Confartigianato, Giordana Giordini di Confindustria e Gabriele Venere di Cna.
Il dirigente di Ubi, Cristian Fumagalli ha affermato: “L’approfondita conoscenza del comparto orafo ha consentito alla nostra Banca di ingegnerizzare il prestito d’uso in oro estendendo i benefici che il Decreto Liquidità ha offerto ad altri settori della manifattura in termini di garanzie e condizioni. La logica che abbiamo perseguito mira infatti a sostenere la filiera dell’oro e della gioielleria, un vanto del Made in Italy nel mondo capace di contribuire in maniera importante all’export della Toscana e del Paese”.
“Il nuovo strumento finanziario messo a punto da Ubi Banca – dichiara il presidente della Consulta Orafa, Luca Parrini– consentirà innanzitutto di liberare le risorse aziendali impegnate nella garanzia del prestito d'uso, sostituendole con la garanzia dello Stato. Questa può essere un aiuto importante per sostenere le aziende alle prese negli ultimi mesi con i cali verticali dei loro fatturati. Inoltre la garanzia dello Stato coprirà il prestito d'uso per 5 anni, mettendo le aziende al riparo dal rischio di una revoca del metallo prezioso nei prossimi mesi durante i quali saranno impegnate a recuperare il terreno perduto sui mercati internazionali".
Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena ha sottolineato come questo strumento costituisce un importante intervento a sostegno dell’intero comparto orafo aretino.
"Il prodotto finanziario offerto da Ubi Banca, utilizzando al meglio anche le risorse messe a disposizione dal governo centrale rappresenta quindi un’importante opportunità per le oltre 1.200 aziende del Distretto. Desidero quindi ringraziare Ubi Banca per aver coinvolto Camera di Commercio in questa presentazione, nonché per l’attenzione sempre dimostrata nei confronti di un settore, quale quello della gioielleria-oreficeria, così strategico per il nostro territorio”.
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